“I problemi delle scommesse ippiche sono due: non ci sono i fondi per promuovere l’attività sportiva, ormai poco conosciuta, e il fatto che rispetto agli anni d’oro questa tipologia di scommesse deve vedersela con la concorrenza di altri giochi in grado di garantire un payout più alto. Bisogna rifondare l’attività sportiva, promuoverla anche come evento di costume, ma finora le risorse economiche sono bastate solo a tappare buchi finanziari”. Questa la strada indicata da Maurizio Ughi, amministratore unico di Obiettivo 2016, per risollevare le sorti di un settore che nel 2014 ha generato una raccolta di circa 610 milioni di euro, registrando un calo di quasi il 25% rispetto al 2013 (813 milioni). Ughi spiega ad Agimeg come nella legge di Stabilità possano essere intravisti i primi passi, ancora insufficienti, del Governo. “L’articolo che prevede la possibilità di correggere il payout per i giochi che negli ultimi anni hanno registrato un calo costante – prosegue – può servire a rendere più interessante la scommesse, ma è necessario nuovo vivaio degli scommettitori. Il mio auspicio è che nel 2015,in particolare con la delega fiscale e con la nuova Lega Ippica, si possa arrivare a un rilancio attraverso un piano economico studiato da chi realmente conosce questo sport, per tornare ai livelli degli anni d’oro. Prima il sistema era perfetto. Gli ippodromi garantivano nuovi giocatori e le agenzie distribuite sul territorio facevano opera di mantenimento in attesa delle corse. Per tornare a questa situazione quindi è necessario curare il ricambio generazionale degli scommettitori attraverso la passione per l’attività sportiva”. cz/AGIMEG