Scommesse illegali Operazione “Fuori Gioco”, cadono le accuse per l’imprenditore Damiano Miglietta: “Estraneo a qualsiasi associazione mafiosa”

L’imprenditore Damiano Miglietta, coinvolto nell’operazione “Fuori Gioco”, è stato rimesso in libertà già l’11 ottobre, dal Tribunale del Riesame di Lecce, che nelle motivazioni depositate nella giornata di ieri lo ha sollevato dalle accuse di associazione mafiosa. L’uomo era stato arrestato il 27 settembre durante un blitz condotto dalla Guardia di Finanza e coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), nell’ambito di un’indagine che ha portato alla luce le presunte attività illegali del clan Soleti, inclusi interessi nel settore delle scommesse illegali.

Miglietta, 40 anni, originario di Galatina e residente a Trepuzzi, era stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’ipotesi dell’accusa, pur non essendo membro attivo del clan Soleti, affiliato alla Sacra Corona Unita, avrebbe offerto le proprie competenze professionali e aziendali al servizio del gruppo, in particolare per affari legati alle scommesse illecite. Tuttavia, durante l’interrogatorio di garanzia, Miglietta, assistito dagli avvocati Antonio Savoia e Fabrizio Tommasi, aveva respinto le accuse, presentando la sua versione dei fatti.

I giudici del Riesame hanno deciso di annullare l’ordinanza di custodia cautelare: “Non vi sarebbero elementi da cui desumere l’impegno, la promessa, l’adoperarsi del Miglietta per il clan Soleti. Le indagini non restituirebbero la figura del Miglietta quale soggetto in grado di fornire un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, che esplichi un’effettiva rilevanza causale per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell’associazione e sia diretto alla realizzazione, anche parziale, del programma criminoso della medesima”.

Inoltre – sottolineano i giudici – dalle indagini “non emerge che Miglietta sapesse che dietro alla figura di Diviggiano vi fosse Soleti, né, tantomeno, che Diviggiano fosse emanazione del clan al medesimo riconducibile. In tal senso, deve ricordarsi che Diviggiano è un soggetto incensurato e che il clan Soleti, cui è accusato di appartenere, opera sul territorio di San Donaci, in provincia di Brindisi, mentre la società di Miglietta operava prevalentemente nella provincia di Lecce”.

“Con grande sollievo e soddisfazione, ho preso atto del deposito delle motivazioni del tribunale del riesame di Lecce, che già l’11 ottobre 2024 aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei miei confronti. I giudici hanno confermato quanto ho sempre sostenuto: sono estraneo a qualsiasi associazione mafiosa. Questa notizia segna per me un importante momento di giustizia e chiarezza, dopo un periodo difficile segnato da accuse ingiuste che hanno gravato sulla mia reputazione e sulla mia vita personale e professionale”. E’ quanto ha sottolineato ad Agimeg Damiano Miglietta. “Voglio esprimere la mia sincera gratitudine a tutte le persone che mi hanno supportato in questo percorso , ai miei legali e alla mia famiglia, che hanno lavorato con impegno per far emergere la verità. È fondamentale per me ribadire che non ho nulla a che fare con nessuna attività illecita”, ha concluso. cdn/AGIMEG