“Credo che questa proposta sia piena di problemi di legittimità e possa creare ulteriori discriminazioni, senza contare che sembra assente l’aspetto risarcitorio”. Così il Ceo di Stanleybet, Giovanni Garrisi, commenta ad Agimeg l’emendamento alla Legge Bilancio presentato dai senatori di AP-CpE-NCD: entro il 31 maggio 2018 verrebbero assegnate 3.500 autorizzazioni, dal costo di 6.000 euro l’anno per singolo punto, ai soggetti che già oggi operano nel settore senza concessione statale, ma anche a quelli che intendono entrare nel mercato delle scommesse. “Qualora fosse riconosciuta la legittimità dei punti Stanley non ci sarebbe alcun problema ad iniziare a pagare le tasse in Italia, ma è necessario, ribadisco, coprire gli aspetti risarcitori della vicenda. Come vengono ripagati 15 anni di persecuzioni e discriminazione dei punti Stanley? L’emendamento mi sembra inoltre anche una grave discriminazione contro i concessionari esistenti, che dovranno confrontarsi con un mercato più ampio, e allo stesso tempo è una proposta che va contro la lotta alla ludopatia: anziché diminuire il numero dei punti gioco che offrono scommesse, si aumentano, creando nuove aspettative e contemporaneamente presupposti per nuovi contenziosi. Mi sembra – ha concluso Garrisi – una proposta illegittima. Lo Stato deve puntare a fare una gara seria, che rimetta tutti sullo stesso piano e diminuisca il numero dei punti messi a gara”. cr/AGIMEG