Una buona notizia, per il settore del gioco pubblico, arriva dalla Sardegna la prima regione a conquistare la “zona bianca“. L’entrata in questa fascia permette alla regione di riaprire tutte le attività, chiuse con il DPCM in corso (ed anche quello nuovo come previsto dalla bozza circolata in queste ore), con poche eccezioni.
La Sardegna diventerà zona bianca da lunedì prossimo, avendo rispettato i parametri previsti. Lunedì 1° marzo potrebbero quindi riaprire anche sale giochi, sale scommesse, sale bingo e corner. Secondo quanto appreso da Agimeg, alcuni grandi concessionari si sarebbero già attivati per la ripresa dell’attività da lunedì.
L’incognita rimane quella delle Ordinanze locali che potrebbero attuare delle restrizioni rispetto al DPCM. La Regione punta infatti ad una ripresa graduale delle attività, a una zona bianca “guidata e sorvegliata”. Il rischio di un nuovo balzo dei contagi, alimentato dalla variante inglese, fa ancora paura. L’assessorato regionale alla Sanità ha condiviso col Ministero l’esigenza di una sorta di “percorso guidato” per frenare eccessivi entusiasmi che potrebbero portare a un peggioramento dell’epidemia. Sarà istituito un tavolo di monitoraggio tra Regione e Istituto Superiore di Sanità che valuterà’ le riaperture settore per settore e relativi orari. Saranno previste verifiche settimanali e conseguenti, eventuali restrizioni in base all’indice di contagio.
“Un grande risultato ottenuto grazie all’impegno di tutti i cittadini sardi, ma un punto di partenza piuttosto che di arrivo”. Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, commenta la classificazione dell’isola a zona bianca, stabilita dal governo. “È il risultato dei tanti sacrifici fatti in questi mesi dai sardi – sottolinea – delle loro attenzioni e dello scrupolo posto nell’osservanza delle regole di sicurezza, della loro partecipazione allo screening di massa che sta entrando nella sua fase numericamente più rilevante”. Per questo, prosegue il presidente della Regione, “dobbiamo considerare questo riconoscimento come un motivo in più per mantenere alta la guardia contro il virus, affinché lo sforzo non sia vanificato da atteggiamenti imprudenti. La zona bianca non rappresenta certamente un invito al ‘liberi tutti’, alla mitigazione delle precauzioni e delle norme di sicurezza; deve essere anzi interpretata da tutti noi come una sprone alla massima responsabilità”. Da questo risultato può scaturire una ripresa graduale di attività produttive, “che in questi mesi hanno sofferto danni gravissimi, fiaccando la nostra economia – spiega Solinas – Ma tutto deve essere fatto con prudenza e attenzione. Confermo il mio fermo intendimento di proteggere la Sardegna con tutti gli strumenti che possano garantire severi controlli sanitari per coloro che entreranno nel nostro territorio regionale, a tutela della salute, che non impedirà ma anzi faciliterà la libera circolazione delle persone”.
“Stiamo intravedendo la luce in fondo al tunnel, finalmente bar, locali e ristoranti potranno accogliere i clienti anche la sera”, commenta Nicola Murru, direttore di Confesercenti Cagliari. Coldiretti stima che in tutta l’isola apriranno circa 12 mila locali, inclusi gli agriturismo (800 in tutta l’isola), ma ristoratori e Regione concordano: “Non sarà un liberi tutti”. es/AGIMEG