Saracchi (dir. giochi ADM): “Senza regole omogenee si lascia spazio a illegalità e si espelle l’offerta di gioco pubblico dal territorio”

“Uno degli elementi principali che ha portato come innovazione il Direttore dell’Agenzia Marcello Minenna è quello della vigilanza in ambito di antiriciclaggio. In particolare, abbiamo notato che l’art. 3 comma 6 della legge 231/2007 richiama i principi di vigilanza ispettiva rispetto agli istituti bancari anche nel settore del gioco. Ciò vuol dire che noi vigiliamo non solo sulle regole del gioco, ma anche sulle regole del mercato finanziario che è alla base del settore del gioco”. E’ quanto ha dichiarato Stefano Saracchi, direttore per i giochi di ADM durante il seminario “I monopoli di Stato: il gioco pubblico”.

“Troppo spesso il settore del gioco in senso generale viene visto come un demone, ma il giusto approccio al settore è quello di una regolazione fisiologica attraverso norme chiare e precise che tutti gli operatori del gioco devono poter seguire e garantire. L’Agenzia ha una triplice veste: regolatore, esecutore e vigilanza. Queste tre competenze sembrano essere distanti tra loro, ma in realtà negli strumenti normativi vengono collegate una rispetto all’altra. L’art. 1 comma 936 della legge 208/2015 – in sede di Conferenza Unificata – stabiliva che entro una determinata data sarebbero state definite le caratteristiche dei punti vendita ove si raccoglie gioco pubblico. Questa intesa non ha avuto seguito e ciò ha generato una difficile regolazione sul territorio che non sempre è stata omogenea e chiara e che ha comportato a volte l’espulsione dell’offerta dal territorio. Ciò lascia spazia a due problemi: quando il gioco pubblico non trova spazio subentra l’illegalità e gravi perdite per le casse erariali”.

“L’Agenzia deve attuare una vigilanza amministrativa ex ante e una vigilanza ispettiva ex post. In questo senso, tutto ciò che noi riusciamo a regolare ex ante potrà garantire il regolare svolgimento dell’offerta di gioco. Questo ci fa capire che l’approccio deve essere di settore amministrativo e non repressivo. Uno dei più importanti richiami è la legge 401/1989 che all’art. 1 e 4 parla del match-fixing che è un punto cardine di approfondimento dell’Agenzia in quanto il DG ha riavviato il Co.Pre.Gi e ha alimentato il gruppo analisi di scommesse sportive. Questo unità analizza qualunque evento sportivo e le sue eventuali anomalie. L’esperienza da direttore della Consob di Minenna ha permesso di trasferire nel settore del gioco ciò che normalmente viene fatto nel settore bancario: le cosiddette ‘high frequency trading’. Ovvero, tutte quelle modalità ad alta frequenza di scommessa che sono una tipologia di inserimento di denaro illecito all’interno del circuito legale. L’approccio innovativo che l’Agenzia sta portando avanti è la comunicazione tra il diritto amministrativo e quello di vigilanza. Attribuiamo settore per settore delle autorizzazioni. Con i nostri uffici territoriali assegniamo i nulla osta di esercizio. Il gioco pubblico però è suddiviso in più livelli: ci sono i concessionari e gestori di sala”. ac/AGIMEG