“Ennesimo articolo contro il gioco e pieno di riferimenti poco precisi pubblicato dal quotidiano Avvenire. L’articolo in questione, dal titolo “Nuovi Gratta e Vinci online e scommesse europee. Abbuffata d’azzardo”, critica il decreto legislativo che configura un nuovo assetto del segmento del gioco online. Come purtroppo capita spesso l’articolo è pieno di inesattezze.
Si parla di 150 miliardi di euro giocati dagli italiani nel 2023, quando la spesa vera (cioè, il giocato meno le vincite) è stata di circa 20 miliardi. Nel pezzo si citano nuovi Gratta e Vinci online e scommesse europee. I Gratta e Vinci sono disponibili online da diversi anni e quindi non è stata introdotta nessuna novità. Quelle che vengono chiamate scommesse a jackpot transnazionale sono in realtà la liquidità internazionale valida (almeno al momento) solo per il poker online. Ennesima confusione di termini quindi. Il riferimento alla pubblicità è errato perché nel parere delle Commissioni c’è solo il riferimento alla possibilità di fare comunicazioni sul gioco responsabile da parte dei concessionari”. E’ quanto specifica Sapar.
“I dati sui giocatori problematici sono molto più contenuti di quello che viene riportato nell’articolo dell’Avvenire (Report Cnr-Ifc del 21 marzo 2023: 20 milioni di giocatori quelli a rischio moderato/severo solo l’1.7%, cioè 200.000, quindi anche il dato in base al quale il “business dell’azzardo” ricaverebbe l’80% degli utili da giocatori problematici è destituito di fondamento). Il riferimento a regolamenti comunali “ormai sterilizzati” è poco chiaro, leggi regionali e regolamenti comunali sono pienamente in vigore e nella maggior parte dei casi vietano di fatto nuove installazioni di apparecchi (in alcuni casi anche le installazioni precedenti alla loro entrata in vigore) ed autorevoli istituti di ricerca come l’Eurispes hanno affermato la correlazione tra distanziometro e proliferazione del gioco illegale.
La conclusione che per effetto dell’art. 24 del Decreto legislativo sull’online saranno abrogate tutte le norme sulla salute o quelle relative alle leggi regionali è destituita di fondamento perché è la Delega fiscale stessa che parla di conciliare la tutela della salute con il gettito erariale (art.15 comma1 della Delega fiscale) ed alla luce della delega il decreto sull’online va interpretato secondo i principi generali dell’ordinamento sull’interpretazione della legge. Insomma, l’ennesimo tentativo di proporre un’informazione parziale in tema di gioco pubblico e senza nessuna possibilità di contradditorio. Questo tipo di interventi provocano importanti danni anche alle piccole e medie imprese che sono il primo presidio sul territorio di legalità, tutela degli utenti e interessi dell’Erario. E la tutela di queste imprese è il cuore dell’attività della Sapar che, come anche nel caso dell’articolo evidenziato, cercherà sempre di correggere l’informazione imprecisa sul settore”, conclude. cdn/AGIMEG