Sale gioco, Tar Lombardia: la Questura “è soggetto privo di competenza in materia di orari”

La Questura è un “soggetto (…) privo di competenza in materia di orari”. Lo ribadisce in una recente sentenza il Tar Milano respingendo il ricorso del titolare di due sale bingo che aveva chiesto di poter restare aperto 24 ore su 24. A  novembre il TAR aveva già bocciato l’ordinanza sui limiti orari imposti alle sale gioco,  il titolare delle sale bingo aveva comunque chiesto alla Questura di poter restare aperto con orario continuato. Ma la richiesta è stata giudicata  superflua visto che, appunto, la Questura non rappresenta il soggetto competente “in materia di orari” e visto che – secondo i giudici –  è fugato qualsiasi dubbio sul fatto che la società fosse a conoscenza che “alla luce della sentenza 2479/2013 (…) il TAR Lombardia ha annullato l’ordinanza emessa dal Comune di Milano in materia di orario delle sale pubbliche da gioco”. È di esemplare chiarezza la posizione espressa dalla difesa del Comune di Milano, sostengono ancora i giudici: “gli esercenti delle sale da gioco possono, quanto meno per quanto riguarda i poteri facenti capo al Comune, regolare l’apertura e la chiusura come meglio ritengono”. In realtà, pare al Collegio “che il ricorrente si sarebbe agevolmente potuto avvedere che per effetto della citata pronuncia non sussisteva alcun ostacolo alla possibilità di condurre ininterrottamente le proprie attività nell’assenza di una norma che espressamente vietasse l’apertura 24 ore su 24 (…) incombeva (…) sul Comune l’obbligo di motivare le ragioni di una limitazione direttamente incidente sullo svolgimento e, potenzialmente, sulla gestione finanziaria dell’attività condotta”. lp/AGIMEG