On. Rosato (Italia Viva) ad Agimeg: “Gli apparecchi senza vincite in denaro aiutano a socializzare i ragazzi e meritano una normativa dedicata che ne semplifichi l’operatività”. IL VIDEO

Sono in corso a Roma gli Stati Generali dell’Amusement, in cui tutte le associazioni di categoria si incontrano con aziende e istituzioni per fare il punto sul settore del gioco senza vincita in denaro. Il titolo dell’evento di quest’anno è “Semplificare o estinguersi”, presente anche il deputato Ettore Rosato (Italia Viva), che ha parlato con il direttore di Agimeg, Fabio Felici.

– Il settore dell’amusement soffre ancora di una nomea negativa e viene equiparato al gioco con vincita in denaro. Come fare per superare questa problematica?

Parliamo di un settore che dovrebbe essere regolamentato dal mercato, con regole di accesso e sicurezza normali, ma senza procedure di autorizzazione come invece avviene giustamente per gli apparecchi con vincita in denaro. Quindi dobbiamo trovare il modo di escludere il settore dell’amusement dalle regole che riguardano la sicurezza e l’ordine pubblico. Siamo stati tutti in una sala giochi almeno una volta nella vita e possiamo dire che non hanno nulla di pericoloso.

– Si tratta di intrattenimento allo stato puro eppure ci sono ancora norme stringenti che richiedono omologhe e una spesa considerevole per chi lavora nel settore.

Assolutamente questo aspetto va risolto. Due ragazzi che giocano a biliardino è meglio di un ragazzo che sta da solo a casa in camera. Sono attività che portano a socializzare quindi non possono essere trattate come attività che necessitano del controllo della sicurezza pubblica.

– Qualche giorno fa il gioco è stato definito come radioattivo per la politica. Cosa possono fare di più gli operatori del gioco per liberarsi da questa reputazione negativa?

Innanzitutto bisogna combattere con grande forza tutto ciò che è illegale e questo vale anche per il gioco. Ma proprio il gioco legale contribuisce a combattere l’illegalità. Poi il tema della ludopatia, che esiste, e noi dobbiamo mettere in campo azioni di protezione per queste persone fragili. Ma io nel gioco legale ho sempre trovato persone che hanno questa consapevolezza. Non si guadagna su una persona che soffre di ludopatia, ma da tutti quei giocatori che giocano per divertirsi e svagarsi. Dobbiamo dare a tutti la libertà di poter giocare ma contemporaneamente proteggere chi degenera nella ludopatia. Con la criminalizzazione del gioco non si ottiene nulla.

Il video:

ff/AGIMEG