Riorganizzazione Uffici ADM Umbria, Albano (MEF): “Unificazione passaggio imprescindibile per l’evoluzione strategica dell’Agenzia e del sistema Paese”

La sottosegretaria di Stato per l’economia e le finanze Lucia Albano ha risposto in VI Commissione Finanze alla Camera a un’interrogazione del deputato De Palma (FI-PPE) riguardante le criticità relative alla riorganizzazione degli uffici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli nella regione Umbria.

“Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti, nel far riferimento al nuovo assetto territoriale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, rappresentano come sia stata utilizzata una procedura di « pesatura » fondata sulla metodologia Hay che si basa su tre principali driver di valutazione, quali competenza, problem solving e finalità. A parere degli Interroganti, per quanto riguarda l’Umbria, la riorganizzazione avrebbe declassato la presenza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli nell’intera regione laddove, nel prevedere la presenza di un solo Ufficio ADM, non avrebbe tenuto conto dell’importanza delle strutture industriali situate in entrambe le province. Tanto premesso, gli Onorevoli chiedono di sapere se non si « ritenga opportuno rivedere le decisioni assunte in materia di riorganizzazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli in Umbria, le quali hanno determinato un ingiustificato depotenziamento degli uffici con conseguente grave penalizzazione per l’intero territorio regionale, rivedendo le modalità di implementazione della metodologia Hay utilizzata assicurando un servizio confacente alle esigenze di controllo del territorio e di sviluppo della Regione »”, ha sottolineato Lucia Albano.

“Al riguardo, sentiti i competenti Uffici dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, si rappresenta quanto segue. Il processo di riorganizzazione territoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – come già evidenziato in risposta a interrogazioni di analogo contenuto – trae origine dalla volontà del legislatore che, nel dicembre 2012, ha disposto la fusione, ai sensi dell’articolo 23-quater, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, di due distinte Amministrazioni dello Stato, entrambe titolari della gestione di interessi di rilevanza strategica e di natura eterogenea per il Paese: l’ex Agenzia delle Dogane e l’ex Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. L’unificazione delle due Amministrazioni e la conseguente revisione dell’assetto organizzativo a livello territoriale rappresentano un passaggio imprescindibile per l’evoluzione strategica dell’Agenzia e del sistema Paese, in quanto gli Uffici territoriali costituiscono il primo punto di interlocuzione con l’utenza e con gli operatori economici, sia nazionali sia internazionali, nei settori di competenza dell’Agenzia. L’elemento centrale della riforma del modello organizzativo territoriale risiede nel superamento dell’attuale suddivisione degli Uffici per materia, attraverso l’istituzione degli Uffici locali ADM, al fine di unificare le competenze attualmente ripartite tra gli Uffici delle dogane e gli Uffici dei monopoli. Tale configurazione è finalizzata a garantire una maggiore omogeneità operativa e a valorizzare il personale in servizio presso le suddette strutture, assicurando altresì una più stretta aderenza alle specificità territoriali. In virtù di quanto precede, il riordino organizzativo attuato nell’ambito della Regione Umbria ha previsto l’istituzione dell’Ufficio locale ADM sede di Perugia, con le proprie articolazioni, a cui sono attribuite le competenze territoriali dell’Ufficio dei monopoli per l’Umbria. Tale unificazione di competenze è pertanto diretta applicazione della normativa vigente sin dal 2012, e non della metodologia Hay, utilizzata per la « pesatura » degli Uffici locali ADM, come già recentemente evidenziato in risposta all’interrogazione n. 5-03297 relativa alla Direzione territo riale Puglia, Molise e Basilicata dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Inoltre, l’unificazione dell’Ufficio delle dogane di Temi con l’Ufficio delle dogane di Perugia si fonda sulla consapevolezza che l’implementazione crescente della digitalizzazione nei servizi pubblici e nell’accesso alle prestazioni da parte dei cittadini impone il superamento della frammentazione dei presidi di livello dirigenziale non generale di ridotte dimensioni, secondo un principio di unificazione organizzativa, in coerenza con il quadro normativo vigente stabilito dall’articolo 23-quinquies del citato decreto-legge n. 95 del 2012 secondo cui « per le Agenzie fiscali (…) il rapporto tra personale dirigenziale di livello non generale e personale non dirigente sia non superiore ad 1 su 40 (rectius, 1 su 44 dalle ss.mm.ii.) »”, ha aggiunto.

“Tale riorganizzazione consente, infatti, di superare la frammentazione strutturale a livello locale, determinata dall’assenza di unità organizzative unitarie deputate alla gestione integrata delle competenze in materia di dogane, accise e monopoli. Ciò posto, è utile significare che i criteri rappresentati nell’interrogazione – presidio, necessità e potenzialità di sviluppo del territorio – pur non costituendo espliciti criteri della metodologia in argomento, sono tenuti in considerazione dagli indicatori desumibili dalle banche dati dichiarative e di controllo dell’Agenzia e da basi dati certificate rappresentative di tutto il contesto di lavoro dell’Amministrazione per rappresentare la realtà operativa delle articolazioni nei settori dogane, accise e giochi. Orbene, i dati relativi alle attività e ai contesti operativi sono soggetti, in realtà, a mutamenti nel tempo, il che rende indispensabile un processo continuo di revisione e aggiornamento delle valutazioni. Tale operazione si configura come essenziale per garantire che la complessità e le responsabilità attribuite rimangano coerenti con le reali esigenze operative del territorio, tenendo conto dello sviluppo espresso dal territorio locale. Considerando la durata triennale degli incarichi assegnati per la gestione degli Uffici locali ADM, l’Amministrazione avrà cura di verificare – attraverso un processo di revisione periodica delle valutazioni – il corretto allineamento di tutte le Strutture organizzative di riferimento. Infine, il Regolamento di Amministrazione, approvato con delibera del Comitato di gestione n. 495 del 31 maggio 2024, al fine di implementare un concreto e reale presidio territoriale e di assistenza all’utenza, ha dato rilievo alle posizioni organizzative per lo svolgimento di incarichi di elevata responsabilità, di cui all’articolo 1, comma 93, lettera a), della legge 27 dicembre 2017, n. 205, incrementandole sul territorio e, di fatto, potenziando l’assetto territoriale. Infatti, a seguito di tale riforma, gli incarichi per le Strutture territoriali sono stati incrementati del 37 per cento a livello nazionale, e per la regione Umbria del 50 per cento. In tal senso, l’iter amministrativo condotto dall’Agenzia si configura come coerente sia con il Regolamento di Amministrazione, sia con il modello di « pesatura » e « graduazione » che fonda il proprio per- corso istruttorio su principi di massima oggettività”, ha concluso. cdn/AGIMEG