Il “Gruppo tecnico delle regioni e delle province autonome sub area dipendenze” ha presentato un documento con una serie di proposte al tavolo tecnico istituito dal Ministero dell’Economia e Finanze per il riordino del gioco fisico.
“Si ritiene che la distanza che sarebbe possibile inserire all’interno dello schema di Decreto Legislativo in argomento sia una distanza media tra quelle indicate nelle norme regionali”. E’ uno dei suggerimenti contenuti dal documento.
Questo rappresenterebbe un segno di continuità con le normative regionali attualmente vigenti che, seppur senza parametri specifici, giustifica una distanza minima tra le attività di gioco e i cosiddetti luoghi sensibili. La media della distanza potrebbe attestarsi intorno ai 250 metri, mantenendo non solo tutti i luoghi sensibili già presenti nelle leggi regionali ma anzi ampliandoli. Oltre ai classici luoghi di culto ed istituti scolastici, verrebbero inseriti banche, compro oro, uffici postali, stazioni ferroviarie e di pullman, strutture sanitarie.
Secondo i tecnici istituzionali e del settore, la lunga lista dei luoghi sensibili combinata all’ampio raggio del distanziometro potrebbe comportare la cancellazione di un terzo della rete, con gravi effetti sotto il punto di vista occupazionale, erariale e tutela della legalità.
Nel documento del gruppo tecnico regionale, c’è un riferimento anche ai limiti orari per l’attività dei punti gioco e degli apparecchi. “Il dispositivo normativo, che deriva dai vincoli di collocamento o dalle limitazioni temporali degli esercizi con offerta di gioco, permette una più ampia tutela delle fasce di popolazione maggiormente vulnerabili o a rischio per lo sviluppo della dipendenza da gioco d’azzardo”. Considerando le norme regionali “un’ipotesi di limitazione del gioco potrebbe essere dalle 7 alle 9 del mattino, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20”. Dunque, anche qui il Gruppo Tecnico propone una disciplina in continuità con quella in vigore.
Il “Gruppo tecnico” regionale afferma, infine, di essere a favore del mantenimento del divieto di pubblicità del gioco, che va “rafforzato”. Il prossimo incontro è previsto per il 2 aprile dove il Mef presenterà le proprie proposte. lp/AGIMEG