Riordino giochi, intervento in Commissione Finanze di Roberto Alesse (dir. ADM): costo concessione a 7 milioni, partecipazione al bando, normativa nazionale per rete fisica, ludopatia, gioco minorile, liquidità internazionale per poker online e gioco del Lotto. Tutti i dettagli

“L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli opera in molteplici e rilevanti settori dell’economia nazionale, garantendo introiti per l’erario pari a circa 79 miliardi di euro su base annua. L’Agenzia si è sempre impegnata al costante miglioramento delle relazioni con i contribuenti, assicurando in un’ottica di trasparenza e fiducia reciproca, l’adozione di misure di semplificazione e di facilitazione degli adempimenti tributari”. E’ quanto ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse, durante il suo intervento in audizione alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

“L’Agenzia si impegnerà nel continuo e costante perseguimento dell’obiettivo del rafforzamento della compliance anche mediante il riconoscimento di maggiori semplificazioni agli operatori economici meritevoli di fiducia, indirizzando in tal modo l’attività di prevenzione e contrasto prevalentemente verso quelle aree che presentano maggiori rischi di comportamento non conformi”.

“Segnalo a questa Commissione – prosegue Alesse – l’importante protocollo di intesa siglato con la Guardia di Finanza di durata triennale per il coordinamento delle attività di contrasto agli illeciti tributari, ma anche i non meno rilevanti protocolli siglati con le altre Forze dell’Ordine”.

“L’Agenzia potenzierà la cooperazione internazionale con le omologhe amministrazioni, al fine di garantire un’efficace e tempestiva azione di contrasto alle frodi“.

“L’attività dell’Agenzia proseguirà anche nel settore del gioco pubblico, al fine di assicurare l’impegno finalizzato ad elevare la qualità dell’offerta di gioco proteggendo i soggetti vulnerabili e contrastando il gioco illegale. In Italia, come è noto, il modello organizzativo del sistema dei giochi pubblici e le relative modalità di regolamentazione sono previsti e disciplinati nell’esercizio della riserva statale, che distingue i giochi non consentiti da quelli invece consentiti. Tutta la materia del gioco pubblico è in fase di riordino nell’ambito delle misure di attuazione della Delega. Come è noto, è in corso di approvazione il decreto delegato in materia di gioco a distanza che non risente, al contrario del gioco su rete fisica, della particolare complessità determinata invece dalla legislazione concorrente tra Stato e Regione. Proprio al fine di superare le criticità che hanno rallentato il processo di riassegnazione delle concessioni del gioco su rete fisica, derivanti dalla sovrapposizione della normazione nazionale, regionale e comunale, l’Agenzia è già impegnata nei lavori del tavolo tecnico che vede coinvolti il Governo, gli enti locali, l’Anci e l’Upi per la positiva conclusione dell’intero comparto del gioco pubblico”.

“Per il perseguimento degli obiettivi in materia di giochi pubblici concorreranno, dunque, le attività di analisi finalizzate alla realizzazione della riforma complessiva del gioco pubblico in modo da assicurare, a invarianza di gettito erariale, la riduzione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo nonché il rafforzamento del controllo del divieto di gioco ai minori, anche attraverso del Co.Pre.G.I. Nei confronti dei giocatori problematici, a rischio disturbo di gioco d’azzardo, sono allo studio strumenti di limitazione del gioco predittivi del rischio e controlli informatici che consentiranno di individuare le condotte di gioco compulsivo. Si potrà anche, tramite gli strumenti del responsible gaming, individuare l’effettiva consapevolezza della condotta del giocatore compulsivo e si potrà, tramite strumenti di monitoraggio del gioco in tempo reale, intervenire sui conti di gioco sospendendo temporaneamente la possibilità di giocare. Le campagne informative e le iniziative di comunicazione responsabile già in programma forniranno ulteriori strumenti di contrasto al rischio ludopatico”.

“L’Agenzia ha ben chiaro che bisogna realizzare un necessario bilanciamento tra due interessi contrapposti: tutela della salute e riconoscimento della materia del gioco pubblico ai fini del gettito da assicurare. Tutti gli strumenti saranno orientati a realizzate questo contemperamento.

“Per il costo dei 7 milioni di euro a titolo di una tantum per singola concessione online, l’Agenzia ha tenuto conto sia dei dati di mercato noti con riguardo all’effettiva redditività sia della conseguente possibilità di una riduzione del numero complessivo delle concessioni attiva, eventualità dotata di un proprio valore aggiunto. Infatti, il settore della raccolta del gioco online esige investimenti molto consistenti e pertanto solo una imprenditoria solida e strutturata si può permettere. Dato ciò, nonostante l’incremento del costo, la remuneratività della concessione consentirà il rilascio di circa 50 concessioni con conseguente acquisizione di circa 350 milioni di euro di gettito, di cui circa 200 milioni all’atto dell’aggiudicazione e 150 all’atto della effettiva assunzione del servizio dell’aggiudicatario. Si tratta di una stima fatta dall’Agenzia in via prudenziale, al fine di quantificare le maggiori entrate derivanti dall’entrata in vigore dalle disposizioni contenute dal decreto legislativo”.

“L’ammortamento dell’una tantum di 7 milioni di euro sui 9 anni di concessione – sostiene Alesse – avrebbe un’incidenza sul margine netto del 3,2% per l’operatore più grande e fino al 5% annuo per circa 20 operatori, portandosi al 10% annuo solo per operatori molto piccoli, arrivando al 30% del margine annuo per l’attuale 50esimo operatore per raccolta. Questa stima è stata effettuata sui compensi relativi all’anno 2022 con un mercato che nel frattempo è cresciuto del 13% in ragione d’anno. Con l’eventuale riduzione dell’una tantum a 3,5 milioni di euro, il gettito complessivo resterebbe invariato solo se gli aggiudicatari fossero 100, ossia addirittura più degli attuali concessionari. La diminuzione dell’una tantum non determinerebbe quindi un significativo incremento del numero degli operatori interessati, ma anzi comporterebbe la riduzione delle entrate erariali. Gli introiti potrebbero infatti quasi dimezzarsi. Le valutazione effettuate dall’Agenzia sono di tenore tecnico e si basano da un lato sui dati finanziari a disposizioni e su valutazioni prospettiche del mercato, dall’altro lato si basano sulla effettiva necessità di gestire un mercato composto da operatori che siano affidabili e in grado di assolvere alle numerose richieste in termini di presidi antiriciclaggio e di tutela della salute”.

“La gestione del Lotto automatizzato e degli altri giochi numerici a quota fissa è stata affidata, come è noto, a Lottomatica in regime di monoconcessione dal 2016 con durata novennale non rinnovabile e quindi scadrà nel 2025. Per tali giochi l’introito dello Stato è costituito dall’ammontare della raccolta da cui vengono detratti l’aggio e le vincite. L’una tantum versata per la concessione di 9 anni è stata pari a 750 milioni di euro. In questi 9 anni è stimato un livello di raccolta pari a 7,7 miliardi di euro. L’inserimento della norma relativa alla gara del Lotto è opportuno in considerazione della scadenza della concessione in essere fissata al 30 novembre 2025″.

“Il gioco del poker online è stato legalizzato nel 2006. Nella Legge di Stabilità del 2015 furono adottate misure di sostegno per diversi giochi in stato di crisi. A sostegno del gioco del poker l’ADM firmò un accordo con le autorità di regolazione del gioco di Francia, Spagna e Portogallo per consentire la condivisione della liquidità del poker online e con la finalità di incrementare la capacità di attrazione del poker online legale. La liquidità internazionale era una forma particolarmente prudente e restrittiva, ma fu comunque criticata poiché molti hanno ritenuto che potesse diventare uno strumento di riciclaggio e pertanto l’accordo fu bloccato. Secondo le nostre valutazioni, tale nuove modalità di gioco non incrementerebbero le entrate erariali e, al contrario, potrebbe comportare un serio rischio di riciclaggio”.

QUI il testo integrale della memoria dell’audizione depositata al Senato. ac/AGIMEG