Audizioni riordino gioco online, Frosini (IGT): “La tempistica per la gara del Lotto potrebbe essere di 18 mesi”

“La tempistica prevista per la gara del Lotto, nasce dall’esperienza passata di inserire una norma, solitamente nella Legge di Bilancio, nell’anno precedente alla scadenza della concessione.

I 18 mesi annunciati da più parti non sono una mannaia anzi, ce ne potrebbero volere di più ma anche di meno. Se fosse questo lo strumento che il Governo intende utilizzare avremo a marzo il decreto pubblicato in Gazzetta. Dal quel momento ha inizio un contatore per l’Agenzia per pubblicare il bando di gara. Ed è legato al tempo che impiega il Consiglio di Stato per dare il parere sul bando. L’ultima volta ha impiegato 8 mesi, ci vollero poi tempi per correggere il bando e quindi ripubblicarlo”.

E’ quanto ha detto Giuliano Frosini, Senior Vice President Institutional Relations, Public Affairs and Media Communication di IGT, in audizione in Commissione Finanze al Senato sul Decreto di riordino del settore giochi.

“Ci sono poi altri 90 giorni per presentare le offerte e ulteriori 45 giorni perchè la Commissione possa espletare le sue attività. C’è poi un ultimo aspetto più tecnico che riguarda un’obbligatorietà di legge che è recepita in convenzione che riguarda la divoluzione obbligatoria dell’infrastruttura tecnologica.

Il concessionario mette insieme degli apparati che servono per la gestione della concessione che sono però di proprietà dello Stato ed ha il compito di mantenerli fino alla fine della concessione, passando poi ‘le chiavi’ al nuovo concessionario. Quest’ultimo, nelle more dell’impegno che ha preso nel bando sull’offerta tecnica, deve poi gestire il gioco.

Per fare questo, la legge assegna ulteriori 180 giorni. Tipicamente questo avviene tra la pubblicazione provvisoria, data nella quale viene effettuata la prima porzione del versamento una tantum, e l’aggiudicazione definitiva, che parte con l’effettiva presa in carico della raccolta. Mettendo insieme tutti questi tempi, nell’esperienza delle ultime due gare, i mesi impiegati per il processo sono stati circa 18″, ha aggiunto.

“L’up front è in stretta correlazione con l’aggio, ossia la quantità di ricavo che viene trasferita al concessionario in ragione della remunerazione dell’investimento e del capitale utilizzato all’inizio della concessione. Questo vale solo per le lotterie.

L’ultima volta la base d’asta era di 700 milioni con un 6% di aggio e una raccolta media di 6/7 miliardi. Oggi la raccolta è cresciuta, e quindi se facessimo una proporzione matematica banale arriviamo a 1 miliardo. Il miliardo presuppone un aggio corrispondente. Teoricamente i decisori posso mettere anche due miliardi ma ovviamente ci vorrà un aggio corrispondente. Aggio e up front sono correlati da un modello matematico.

I tecnici del Tesoro hanno gli strumenti adeguati per poterle mettere in correlazione, considerando che queste due variabili dovrebbero massimizzare l’interesse generale, quindi cercare di prendere dal concessionario quanto più possibile all’inizio in ragione di un aggio temperato. Se dai un aggio basso rischi di chiedere troppo poco e quindi per recuperare lo Stato ci mette troppo tempo, se dai troppo aggio rischi che quell’up front è troppo alta. Quindi l’equilibrio è, a seconda di quello che deciderà il legislatore, creare i due valori”, conclude. cdn/AGIMEG