Riforma del fisco, Zafarana (GdF): “Tassare i redditi prodotti in Italia dai soggetti che hanno qui una presenza significativa, come avviene per le scommesse”

Adottare la presunzione della “presenza significativa” – già adottato nel caso delle scommesse – per tassare quelle attività svolte in Italia da soggetti esteri. È una delle proposte che avanza il Comandante generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, nella memoria che ha depositato presso le Commissioni Finanze di Camera e Senato nel corso dell’audizione Sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario. Zafarana ricorda che il Testo Unico Delle Imposte Sui Redditi “consente la tassazione in Italia dei redditi prodotti da soggetti esteri tramite “una significativa e continuativa presenza economica nel territorio dello Stato costruita in modo tale da non fare risultare una sua consistenza fisica nel territorio stesso”; consente quindi “di attrarre nell’orbita della fiscalità domestica le imprese digitali e tutte quelle attività economiche che, in considerazione delle peculiari caratteristiche dei rispettivi business, ordinariamente operano con organizzazioni destrutturate, tali, cioè, da non manifestare evidenti connessioni materiali con i mercati di riferimento”. Sorgono però alcune criticità: non è chiaro ad esempio “in che modo la disposizione interna debba coordinarsi con le norme convenzionali e, in particolare, se essa abbia natura di norma antiabuso e possa, quindi, essere applicata anche in deroga ai Trattati internazionali”. Inoltre, sorgono “incertezze sulle modalità di determinazione dei redditi da attribuire alla stabile organizzazione, tenuto conto che gli attuali criteri di misurazione della capacità di produrre ricchezza, quali le funzioni svolte, i rischi assunti e i beni materiali e immateriali impiegati nel territorio dello Stato, mal si conciliano con attività economiche interamente dematerializzate”.
Per questo appunto Zafarana suggerisce di introdurre “al pari di quanto già avviene nel settore della raccolta delle scommesse da parte di imprese estere tramite un gestore residente” la “presunzione legale relativa di presenza significativa”, quando vengono superati “certi parametri di attività e volume di affari in ambito digitale. In particolare potrebbe essere prevista un’apposita procedura, in contraddittorio con l’amministrazione finanziaria, che, salvaguardando le previsioni convenzionali e senza eccessivi oneri per il contribuente, consenta di individuare le stabili organizzazioni “virtuali” e, soprattutto, i parametri di attribuzione ad esse del reddito tassabile in Italia”. lp/AGIMEG