“Prima di ogni valutazione sulle riaperture dovremo aspettare i dati del 10 o del 15 gennaio e verificare gli effetti di questo lockdown di fine anno”. E’ quanto chiarisce Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, riguardo i rumors che stanno circolando negli ultimi giorni sulle possibili riaperture dal 16 gennaio. La speranza è che i numeri siano incoraggianti anche se la situazione di alcune Regioni, tra le quali il Veneto, preoccupa molto.
Tra le priorità ci sono ovviamente le attività chiuse, quelle che da due mesi hanno dovuto chiudere i battenti per il DPCM. Si parla quindi di cinema, teatri, musei e palestre, ma anche stavolta viene dimenticato il settore dei giochi, nel quale sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono chiuse dal 26 ottobre scorso.
Ed ecco che quindi fonti qualificate all’interno dell’esecutivo fanno trapelare l’idea di aprire i musei già dal 16 gennaio, con ingressi contingentati e prenotazione obbligatoria, mentre per cinema, teatri, palestre e piscine si dovrà aspettare fino a fine gennaio, sempre dopo la valutazione della situazione epidemiologica al 10 gennaio prossimo. Si parla anche degli stadi, per i quali il ministro Vincenzo Spadafora ha dichiarato che la riapertura “è un mio desiderio ma non credo che accadrà a gennaio. Per un motivo semplice, dobbiamo avere una scala di priorità. E su quelle priorità concentrarci”.
Al centro dell’attenzione anche bar e ristoranti che, quando l’Italia tornerà zona gialla, dovranno comunque rispettare l’orario di chiusura delle 18,00, con asporto e consegne a domicilio oltre quell’orario.
Ciò che manca all’appello, ma per gli operatori non è una novità, è l’intero settore delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo. Nonostante siano chiuse da oltre due mesi, si siano attrezzate, dopo il primo lockdown, ad una riapertura in sicurezza e seguendo tutti i protocolli sanitari necessari, non c’è cenno ad una data per la riapertura. I rumors parlano di una possibilità di apertura alla scadenza del primo DPCM del nuovo anno, vale a dire quello che interverrà al termine, previsto per il 15 gennaio, del DPCM in corso. In pratica a metà del primo mese del nuovo anno è atteso un nuovo DPCM, che indicherà le nuove modalità di gestione dell’emergenza da COVID-19 (in quel momento saranno fondamentali e decisivi, per eventuali riaperture, i dati del contagio) ed al termine dello stesso potrebbero esserci novità per il settore del gioco pubblico. Le altre ipotesi sono quelle di una ripartenza, almeno parziale, già a gennaio (ma le indicazioni di questi giorni danno come molto remota questa possibilità) oppure di una riapertura tra febbraio e marzo. es/AGIMEG