Fabio Schiavolin (ad Cogetech): ‘Coesione della filiera indispensabile per dialogo con le istituzione e responsabilità sociale’

I prossimi nove anni saranno cruciali per il futuro del settore dei giochi sia per la sfida imprenditoriale nell’attuale difficile contesto economico, sia per la responsabilità che ci viene nuovamente richiesta dal nostro delicato ruolo”. A riferirlo Fabio Schiavolin , ad Cogetech S.p.A.


“La nostra prima sfida – prosegue – è quella di migliorare il livello di interlocuzione con le istituzioni. In particolare è nostro compito far comprendere come l’equilibrio tra esigenze di gettito erariale e sostenibilità industriale stia radicalmente mutando e vada pertanto ripensato. Non possiamo più accettare la logica del “bancomat”, non possiamo più essere soggetti ai quali richiedere soldi per la copertura della spesa pubblica negando la giusta interlocuzione sulla sostenibilità di tali interventi. Non possiamo più accettare questo meccanismo perché la continua contrazione dei margini rischia di mettere in ginocchio la nostra giovane industria, diminuendone la capacità di offerta e, potenzialmente, costringendo la domanda a cercare altrove una nuova offerta, spesso rappresentata dal gioco illegale. Per affrontare questa nuova fase è necessaria una ritrovata partnership tra concessionari, gestori ed esercenti. In questi anni il tema della coesione della filiera è stato posto con troppa poca forza, quasi non fosse una condizione necessaria. L’attuale contesto ci impone, invece, di ripensare al nostro settore dal punto di vista dell’intera filiera per dare coerenza ed efficacia alle nostre proposte. Gli interessi sono comuni. Le problematiche sono comuni. Le soluzioni devono essere comuni. La seconda grande sfida riguarda la responsabilità quella sociale. I numeri del fenomeno del gioco d’azzardo patologico sono ancora sostanzialmente sotto controllo. Ma è nostro preciso compito non sottovalutarli”.