Presentato a Roma, nel corso del Workshop Enada, il Report 2023 della Sapar. Un bilancio che riguarda il settore dell’intrattenimento e dei giochi con e senza vincita in denaro. Un’industria di massima importanza per lo Stato da un punto di vista fiscale e occupazionale.
All’interno del Report, è stato dato ampio spazio all’analisi sulla tassazione del settore. In particolare, si è sottolineata l’eccessiva pressione fiscale sulle aziende, gli operatori e i concessionari, con dati e numeri che mostrano una situazione critica.
La raccolta di gioco a mezzo apparecchi, così come la spesa ed il gettito erariale, hanno fatto registrare solo una leggerissima flessione rispetto al primo anno di pandemia – si legge nel Report – Rispetto al 2019 la raccolta ha fatto registrare una riduzione del 61% mentre il gettito erariale derivante da tali tipologie di gioco è diminuito del 57%. In particolare, nella raccolta del gioco a mezzo apparecchi si è registrata una contrazione pari al 60% rispetto all’anno precedente mentre il contributo all’Erario delle Awp è calato del 49,33% sempre rispetto al 2019.
A tali dati hanno fatto da contraltare l’incremento del gioco illegale, che secondo diverse fonti istituzionali fa registrare un giro d’affari pari a 20 miliardi di euro, e l’aumento del gioco online (+27% della raccolta rispetto al 2020 e addirittura + 46% rispetto al 2019). I dati del gioco on line non risentono degli effetti della pandemia. A riguardo si evidenzia che il periodo di chiusura causa Covid delle piccole e medie imprese del comparto tra il 2020 e il 2021 si attesta a quasi un anno.
Tali dati vanno analizzati anche tenendo conto del fatto che la tassazione del gioco in Italia non è uniforme per le diverse tipologie di gioco. Per alcuni giochi, ad esempio gli apparecchi AWP, è prevista applicazione di un’imposta (PREU) sul volume di raccolta (il totale delle giocate).
Per altri, ad esempio i gratta e vinci, l’imposizione opera sul margine (differenza per gli interessi pubblici: la tassazione effettiva rispetto al margine è pari al 74% tra giocate e vincite). Anche sotto questo punto di vista il settore apparecchi da gioco appare di grandissima importanza per gli interessi pubblici: la tassazione effettiva rispetto al margine è pari al 74%.
Sull’argomento, per fare chiarezza e dare uno spaccato più approfondito sulla tassazione delle AWP, partendo dalle cifre riferite all’insieme di tutta l’offerta di gioco e secondo i dati ADM relativi al 2022, gli operatori di gioco a mezzo apparecchi AWP e VLT hanno versato all’Erario quasi 2.7 miliardi di euro, nei primi mesi dell’anno.
La tassazione nei primi mesi dell’anno è attualmente fissata al 24% a seguito dell’innalzamento del Preu già previsto dalla Legge nr. 160/2019 e non abrogato nonostante la pandemia abbia costretto il settore alla chiusura per sei mesi nell’anno solare 2020.
Considerando l’aliquota attuale, poniamo che un giocatore oggi inserisca complessivamente 100 euro in una slot. L’apparecchio tende a conformarsi ai parametri previsti e quindi il 65% del giocato tornerà in vincita, la restante somma, cioè i 35 euro rimangono nell’apparecchio, di questi 24 finiscono all’Erario, 0,80 ad ADM e circa 1 euro va al concessionario a titolo di costo di rete. I restanti €9,20 remunerano la cosiddetta filiera, formata da gestori e esercenti. Il tutto per una tassazione effettiva pari a circa il 74%. lb/AGIMEG