Governatore De Luca annuncia lockdown in Campania, imprese e Comuni in rivolta: “Completa follia far diventare zona rossa tutta la Campania”

La parola lockdown, pronunciata dal governatore della Campania De Luca, scatena la reazione delle imprese. Confesercenti chiede di congelare tasse e fitti. Confcommercio minaccia di bloccare da subito i pagamenti. Si uniscono all’esercito della protesta anche i sindaci del napoletano. Che scrivono a Conte: “Siamo al collasso: subito misure di sostegno per le nostre attività produttive – O si scelga: morire di Covid o di fame”.
“Un nuovo lockdown sarebbe un disastro – attacca Vincenzo Schiavo, presidente Confesercenti Campania – prima di scendere in piazza chiediamo allo Stato di congelare le tasse. Non viviamo su Marte, sappiamo che c’è un serio problema sanitario. Chiedere un nuovo lockdown è un fallimento dello Stato che avrebbe dovuto controllare il territorio e non l’ha fatto e ora non si può mettere tutto sulle spalle delle imprese. Lo Stato sospenda ogni tipo di pagamento per legge e quando si rimetterà in moto l’economia, torneremo a pagare tutto”, si legge su Repubblica.
È pronto alla battaglia Massimo Di Porzio, presidente Fipe-Confcommercio Campania. Con lui 50 mila imprese sul territorio regionale, pronti allo sciopero fiscale. ” Bloccheremo tutti i pagamenti, tasse, contributi, fitti, utenze – annuncia fornitori e stipendi in attesa di conoscere quale sarà il piano economico di sostegno della Regione Campania e del governo centrale. Saremo pronti a riprendere a pagare nel momento in cui si materializzeranno tali aiuti”.
Mercoledì i ristoratori aderenti alla Fipe in tutta Italia manifesteranno, a Napoli si riuniranno in piazza Plebiscito. Ancora Di Porzio: “Non ce la facciamo a sostenere economicamente, finanziariamente e moralmente un nuovo blocco delle attività dei pubblici esercizi, già duramente colpiti dalla crisi economica e non vogliamo essere i capri espiatori dell’incapacità della politica di gestire la pandemia. Non si può annunciare via Facebook la chiusura, senza nemmeno una convocazione”.
Le proteste si susseguono, spontanee, a poche ore dall’annuncio di De Luca. A Portici, in 50 occupano con moto e auto l’ingresso dell’autostrada A3 Napoli- Pompei- Salerno. “Una notizia pesante, quella di De Luca-avverte Fernando Farroni, vicesindaco di Portici con delega al commercio – Un annuncio che ha già messo in agitazione migliaia di cittadini e commercianti, già messi a dura prova nei mesi scorsi”. “Condividiamo lo sciopero fiscale – si associa alla protesta Confcommercio Aldo Maccaroni, presidente dell’associazione Chiaia Night e Baretti via Aniello Falcone – un’altra chiusura, in assenza di contributi è una condanna a morte, un’imbecillità assoluta”.
Sulla stessa linea Pasquale Russo, direttore generale Confcommercio: “È una completa follia far diventare zona rossa tutta la Campania, una pazzia un nuovo lockdown. Non siamo nemmeno sicuri che un presidente regionale, da solo, possa farlo. Chiuderà di sicuro tutti i negozi diffondendo terrorismo e confusione tra la gente. Siamo in un momento di forte preoccupazione per la tenuta sociale, speriamo ci sia un aiuto effettivo alle imprese, non 2mila euro alle imprese con 100 mila euro di fatturato”. Non solo commercianti e ristoratori puntano i piedi contro la chiusura generalizzata. Chiede un superbonus del 110 per cento Giuseppe Oliviero presidente di Cna Campania Nord (Napoli, Caserta, Benevento) e vicepresidente nazionale di Cna “preoccupato di un nuovo lockdown, non possiamo permetterci un ulteriore blocco”.
Anche Confapi si fa sentire: ” Chiediamo ufficialmente a De Luca qual è il piano economico- organizzativo- sanitario – chiede Raffaele Marrone, presidente Confapi Napoli – che consentirà di gestire la chiusura della Campania. Non basta annunciare il lockdown, in diretta social, ma è necessario anche spiegare come si intende mantenere viva l’economia regionale. Ci sono attività che attendono ancora la cassa integrazione della primavera scorsa e tante altre, purtroppo, che non hanno proprio ripreso”. lp/AGIMEG