Raganini (ANBI): “L’adempimento delle omologhe è passato a carico dei gestori e ci sta terrorizzando perché non abbiamo idea di come completare questa pratica”

“I nostri associati gestiscono centri bowling in tutta Italia e la sala giochi è una parte importantissima dei locali. Continuiamo ad essere molto stressati da questa situazione poiché si avvicinano le scadenze, ma non sembrano esserci soluzioni in vista. L’adempimento delle omologhe ora è passato a carico dei gestori e ci sta terrorizzando perché non abbiamo idea di come completare questa pratica. E’ vero che stanno velocizzando le procedure di omologhe, ma riguarda maggiormente le macchine più semplici. Parlando con i produttori so che per apparecchi come il calcio balilla ci sono documentazioni importanti da compilare e tempi di attesa molto lunghi. Mi chiedo come potranno essere omologati tutti gli apparecchi presenti sul mercato. Questo fine anno abbiamo due scenari possibili molto diversi. L’unica speranza è che non sia quello peggiore. Speriamo che la concertazione con la politica faccia capire che questa normativa va modificata”. E’ quanto afferma il presidente dell’ANBI, Marco Raganini, nel corso dell’appuntamento dei presidenti di ‘Stati Generali Amusement’ che si è tenuto questa mattina.

“I nostri locali hanno grandi metrature e già da due anni stiamo studiando le sale Lan. Abbiamo anche sponsorizzato un evento alla fiera di Enada Rimini per comprendere meglio le normative. Sinceramente, non capivamo alcuni passaggi e non sapevamo come poter gestire queste sale dal punto di vista legale. Essendo consapevoli delle regole del nostro settore, non era chiaro come un gioco che ha lo stesso software non dovesse sottostare alle stesse procedure che seguono i nostri cabinati che sono molto simili. Ora la politica si sta muovendo per studiare questo fenomeno che era passato inosservato. C’è da sottolineare che c’è differenza tra eSports e gaming ed era qui che vi era un gap normativo. In Italia è appena partito questo processo ed è in uno stato embrionale. Va capito che il mondo si sta innovando e anche a noi interessa poter dedicare una parte del locale a queste nuovi giochi tecnologici. A mio avviso, bisogna andare avanti alla regolamentazione. Noi non le avevamo ancora inserite perché avevamo capito che era impossibile gestire queste cose e dobbiamo lavorare che un gioco senza vincita in denaro, qualunque esso sia, deve essere gestito uniformemente con regole snelle”. ac/AGIMEG