Pucci (pres. As.Tro): “Riordino del settore gioco non può esistere senza un dialogo con il comparto. Dopo 20 anni basta continuare ad attaccare le slot nei bar”

“Volevo ringraziare l’associazione Sapar che si sta assumendo la responsabilità di unire il quarto polo. Il riordino vale miliardi di euro ed è la strada giusta. Sono importanti le regole di ingaggio. Non può esistere un riordino senza un dialogo con il settore”. E’ quanto ha detto Massimiliano Pucci, presidente As.Tro durante il convegno “Il ruolo strategico della distribuzione territoriale e della filiera nel sistema concessorio italiano. Emergenza Marche e non solo”, tenuto all’apertura della 35esima edizione di Enada Rimini e moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.

“Nella bozza della legge delega ci sono ovviamente principi sposabili. La questione territoriale si può risolvere solo con un dialogo con i territori. Il comma 1 è il più importante, in questo si dice che ogni misura deve basarsi sull’interesse a combattere ludopatia, la tutela della legalità e gli interessi dell’erario. Le associazioni dovranno monitorare sulla compatibilità tra decreti attuativi e questo primo testo”, ha aggiunto.

“Da 20 anni c’è qualcuno che vuole togliere dai bar le slot. Il settore maturo è quello che difende la slot perché i presupposti del riordino non la tolgono. Abbiamo ancorato un principio importante per difendere le attività. Sulla tematica del decoro, ad esempio, potrebbe esserci la soluzione nel riordino. Il settore esiste sui territori. Il modello distributivo è un pasticcio. Se lo chiamiamo “riordino” dobbiamo necessariamente tutelare l’esistente. Una buona riforma lo deve essere per il Paese, attenta ai tre presupposti citati nel Comma 1: contrasto alla ludopatia, tutela del gettito erariale e della legalità. È un buon progetto, dobbiamo tuttavia tenere a mente il principio del compromesso. Quando il settore avrà chiuso la guerra intestina, potrà pensare a quello che accadrà dopo il riordino con il contatto con la cittadinanza e le associazioni di vicinanza. Dobbiamo fare un tavolo tecnico tra le associazioni perché è garanzia di terzietà”, ha detto.

“Per il 2023 mi auguro che si apra la discussione sul riordino. Questa bozza potrà aiutare le Regioni in scadenza. Mi auguro il riconoscimento del nostro settore nell’intero comparto industriale italiano“, ha concluso. ac/AGIMEG