Distante (pres. Sapar): “Fondamentale creare un tavolo di confronto sulla Legge delega con le istituzioni per mettere a disposizione la nostra esperienza. I gestori un valore aggiunto di cui il riordino dovrà tenere conto”

“Ringrazio le associazioni di categoria presenti a questo convegno poiché ormai è attiva una collaborazione sotto ogni punto di vista. Ringrazio anche gli espositori che hanno deciso di essere ancora presenti all’Enada“.

È quanto ha detto il presidente della Sapar, Domenico Distante, durante il convegno “Il ruolo strategico della distribuzione territoriale e della filiera nel sistema concessorio italiano. Emergenza Marche e non solo”, tenuto all’apertura della 35esima edizione di Enada Rimini e moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.

“La bozza di Legge Delega sappiamo che si potrà modificare e quindi sarà importante avere la possibilità di confrontarci e dare un nostro contributo. Per far questo sarà importante creare un tavolo di confronto e mettere a disposizione la nostra esperienza. Questa potrebbe essere un’opportunità anche per il regolatore per spiegare meglio alcuni passaggi che ad oggi non sono chiari. Credo che in questa fase debbano essere messi da parte i personalismi e lavorare tutti insieme. La filiera è quella che sta sul territorio e svolge una parte fondamentale del gioco pubblico. Eliminare gli apparecchi dai bar è profondamente sbagliato e mi opporrò con tutte le forze a questa eventualità. Credo che ci sia spazio per tutti e chiunque deve poter svolgere il proprio lavoro al meglio nel rispetto dei ruoli e delle normative. Sogno di avere un riordino nazionale che permetta di lavorare in modo tranquillo”.

“Noi siamo quelli che presidiamo il territorio e per poterlo fare dobbiamo essere presenti. Mi auspico che, nel rispetto dei propri ruoli, ci sia un confronto democratico e corretto per la tutela della filiera. Se non cogliamo l’occasione di fare fronte comune rischiamo di non tutelare le nostre imprese in modo adeguato. Spero che il nuovo Direttore di ADM, Roberto Alesse, ci sarà vicino in questo percorso di confronto anche con le istituzioni. Il riordino, a mio avviso, deve essere unico poiché è impossibile continuare ad avere leggi diverse comune per comune”.

“La speranza è che l’accordo tra le associazioni possa continuare per avere voce sui tavoli in cui si deciderà il futuro del settore. L’augurio è quello di arrivare alla fine con una soluzione adeguata per tutti gli attori del comparto”. ac/AGIMEG