Parlati (pres. SGI): “Il futuro del settore passa dall’unione. Il comparto del gioco potrebbe essere ad un punto di svolta e sarà importante lavorare insieme verso la giusta direzione. La parola d’ordine deve essere NOI”

“Il riordino lo aspettiamo da anni. La bozza di legge delega va letta più volte per cogliere ogni dettaglio, ma sicuramente il passaggio più importante è quello sul territorio. A mio avviso ci dovrà essere una omogeneizzazione delle norme. In vista di questo riordino ritengo necessario allargare i nostri contatti e a questo proposito ho sottolineato anche al Ministero dell’interno l’importanza dei concessionari e dei gestori. Secondo me è fondamentale essere uniti per cercare delle soluzioni condivise e per far ciò ci dovrà essere un continuo confronto tra tutti gli attori del settore”.

È quanto ha detto il presidente di Sistema Gioco Italia, Gennaro Parlati, durante il convegno “Il ruolo strategico della distribuzione territoriale e della filiera nel sistema concessorio italiano. Emergenza Marche e non solo”, tenuto all’apertura della 35esima edizione di Enada Rimini e moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.

“Dobbiamo avere la capacità di imporci nel percorso che porterà all’approvazione della Legge delega. La priorità è tutelare le attività, anche perché sono quelle che hanno permesso di fare emergere l’illegalità. Chi detiene il gioco legale dà la possibilità allo Stato che impedisce che in quel luogo ci sia illegalità. La razionalizzazione dei punti c’è già stata, poiché nel 2017 c’erano 90mila punti, mentre oggi sono 60mila. Se il tema è quello di innovare il prodotto faccio presente a tutti gli interlocutori che abbiamo tutte le tecnologie adatte per fare le modifiche necessarie. Tutte le associazioni devono avere una voce univoca per cercare di fare capire la direzione migliore per salvaguardare la nostra attività”.

“Mi auguro che la Legge delega possa rappresentare un inizio di un percorso di tutte le associazioni di unione vera per affrontare ciò che potrebbe essere la svolta del comparto. È un lavoro che va fatto necessariamente tutti insieme e dobbiamo farcene carico”. ac/AGIMEG