Senato, Floris (Il Popolo della Libertà): “Misure sul gioco previste dal Decreto Dignità orientate a contrastare la ludopatia”

“Capo III Misure per il contrasto del disturbo da gioco d’azzardo. Le misure previste da questo capo sono orientate a contrastare, vietandone la pubblicità, la ludopatia e l’azzardopatia o meglio il “disturbo da gioco d’azzardo”, come viene definito ora con l’introduzione di questo neologismo”. E’ quanto ha detto il senatore Emilio Floris (Il Popolo della Libertà) nella discussione generale del Decreto Dignità. “Articolo 9 (Divieto di pubblicità giochi e scommesse). L’articolo 9 introduce appunto la nuova locuzione di “disturbo da gioco d’azzardo”. Ma l’articolo soprattutto introduce il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi e scommesse e al gioco d’azzardo. Al contempo si delega al Governo una riforma complessiva della materia dei giochi pubblici. Lo scopo è quello di assicurare l’eliminazione dei rischi connessi ai disturbi del gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’Erario”, ha aggiunto. “Sono escluse dal divieto le lotterie nazionali a estrazione differita, le lotterie, le tombole, pesche o banchi di beneficienza, le manifestazioni di sorte locali. In conseguenza del divieto sono previste sanzioni amministrative, contestate e irrogate dalla Autorità per le garanzie delle comunicazioni, pari al 20 per cento del valore della sponsorizzazione della pubblicità (era il 5 per cento nel testo iniziale) e comunque per un importo non inferiore a 50 mila euro per ciascuna violazione. Le somme verranno destinate al Fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. L’aumento al 20 per cento deciso dall’Aula lo rende, di fatto, un divieto assoluto di pubblicità. Gli investimenti in pubblicità sono attualmente al di sotto dei 200 milioni di euro annui da parte dei concessionari del gioco. Va rilevata – continua – una sovrapposizione di competenze tra l’Autorità e l’Agenzia delle dogane e i monopoli, cui attualmente è delegata la competenza ad irrogare sanzioni per la pubblicità del gioco d’azzardo rivolta ai minori. Il comparto dei giochi è anche oggetto di una maggiorazione del PREU, il prelievo unico erariale sugli apparecchi destinati al gioco come le videolottery e le slot machine. Le maggiori entrate sono destinate alle coperture delle norme che prevedono la decontribuzione contributiva prevista da questo decreto per l’assunzione dei giovani. Va rilevato che il PREU è passato dall’aliquota originaria del 13,5 per cento all’attuale 19,75 per cento. Questa probabilmente è la via più inopportuna per diminuire i guadagni dei gestori degli apparecchi collegati in rete e consegnarli alla clandestinità, che come noto, non versa imposte allo Stato”, continua. “Articolo 9-bis (Formule di avvertimento). L’Aula della Camera ha altresì approvato un emendamento che prevede la scritta “nuoce gravemente alla salute” sulle slot machine e sulle videolottery e sul fonte e sul retro dei tagliandi delle lotterie istantanee”, aggiunge. “Articolo 9-ter (Monitoraggio dell’offerta di gioco). Il monitoraggio dell’offerta del gioco è delegato al Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con il Ministro della salute. Anche qui è previsto che vi sia una Relazione annuale al Parlamento su questi dati. I dati ufficiali del resto sono già ora facilmente reperibili sui siti istituzionali. L’augurio è che ci sia anche un monitoraggio attento sul gioco illegale. Articolo 9-ter (Misure a tutela dei minori). La misura inserita in questo articolo introdotto dalla Camera dei deputati prevede che l’accesso ai giochi sia consentito ai minori solo dietro presentazione della tessera sanitaria per identificarne con certezza l’età. E sono previste delle appropriate sanzioni amministrative. Articolo 9-quater (Logo No Slot). L’articolo prevede politiche di sensibilizzazione contro il gioco e istituisce il logo No Slot. I Comuni possono, quindi rilasciare un logo No Slot agli esercizi pubblici e ai circoli privati che ne abbiano i requisiti”, conclude. cdn/AGIMEG