Piemonte, il 20 maggio scatta il distanziometro anche per le sale. Per l’Eurispes a rischio migliaia di posti di lavoro, e boom illegale

Circa 2 miliardi di giocate in meno alle slot e alle Vlt, migliaia di posti di lavoro persi, e un cambiamento sostanziale dell’offerta di gioco, che sparirà completamente nei centri urbani, e sopravviverà solamente nelle periferie e nelle campagna. E’ il quadro che dipinge l’Eurispes nello studio “Gioco pubblico e dipendenze in Piemonte”, analizzando gli effetti che si produrranno dopo il 20 maggio, ovvero da quando anche le sale da gioco saranno tenute a rispettare il distanziometro. Il primo termine è scattato il 20 novembre 2017, e ha colpito solamente i negozi generalisti, bar e tabaccherie in primis: hanno potuto mantenere le slot solamente quelli che rispettavano le distanze dai luoghi sensibili. Ne sono rimasti circa 1.070. Dal 20 maggio le distanze varranno anche per le sale da gioco e le agenzie di scommesse, che – per quanto riguarda le AWP – attualmente ospitano circa i due terzi delle 12.468 macchine presenti sul territorio regionale. Per l’Eurispes, le nuove norme provocheranno un taglio delle giocate dell’80%, e la raccolta – che nel 2018 è stata di 1,1 miliardi – crollerà di 550 milioni. A piangere sarà anche l’Erario che dovrà rinunciare a 110-115 milioni. Dovranno però fare i conti con le distanze anche le videolottery, macchine che in Piemonte nel 2018 hanno raccolto puntate per 1,9 miliardi. Anche qui l’Eurispes stima una contrazione dell’80%, ma la applica stavolta sull’intera rete, il che si traduce in un crollo della raccolta per 1,5 miliardi, e del gettito erariale per circa 100 milioni.
Il distanziometro metterà a rischio i bilanci di moltissime sale, visto che l’apporto delle slot e delle vlt è determinante per la tenuta dei conti. L’Eurispes stima che il numero delle sale piemontesi passerà da 6.241 a 1.150, ne sopravviverà 1 su 5. Si salveranno solo quelle nelle periferie e nelle campagna, mentre quelle dei centri urbani dovranno chiudere i battenti. E questo avrà riflessi anche sull’occupazione. La prima deadline – quella per bar e tabaccherie – secondo le stime ha già provocato la perdita di 2.217 posti di lavoro, il 20 maggio se ne perderanno altri 1.900 circa (tra dipendenti diretti e addetti della filiera distributiva), e poi nei mesi a seguire altri 1.114 posti di lavoro per diseconomicità degli esercizi specializzati sopravvissuti. In totale si parla di oltre 5.200 lavoratori.
Tutti da valutare infine i benefici nella lotta alle dipendenze, visto che bisognerà fare i conti con un aumento dell’offerta illegale. Per quanto riguarda i Totem (ovvero le macchine che consentono di collegarsi a siti di gioco illegali) l’Eurispes sottolinea che nel 2018 l’evasione fiscale è stata quantificata in oltre 44 milioni, pari a una base imponibile di oltre 800 milioni di euro. E l’allarme viene confermato anche dalla Guardia di Finanza: nel 2017 gli apparecchi illegali sequestrati erano 102, nel 2018 il numero è balzato a 251. lp/AGIMEG