Neri (Anci): “Contrasto Gap tra i giovani, limiti orari e distanziometro non sono sufficienti”

“Alcune tra le misure più diffuse dalle Regioni italiane per contrastare lo sviluppo della patologia sono appunto i “distanziometri” che delimitano fasce protette intorno a luoghi sensibili, come le scuole, dove non è più possibile aprire nuovi negozi di gioco. Salvaguardando però spesso l’esistente. L’assuefazione visiva dei giovani ai luoghi di gioco, o peggio ancora ai giocatori d’azzardo che fin dalle prime ore della mattina occupano le postazioni slot dei bar, contribuisce a fornire una visione “troppo” normale e quotidiana dell’azzardo, quando tra gli adolescenti sarebbe certamente preferibile promuovere un tipo di gioco sano e sociale. Fra gli studenti giocatori infatti i luoghi dove si gioca più frequentemente sono i Bar e i Tabacchi. Certamente rendere obbligatoria l’attivazione del gioco tramite tessera sanitaria (così come previsto dall’accordo raggiunto in Conferenza Unificata nel 2017 ma attualmente accantonato) aiuterebbe a contrastare l’accesso ai minori. Ma queste limitazioni “fisiche”, accanto all’eventuale regolamentazione degli orari di apertura degli esercizi non sono sufficienti, il problema di diffusione dell’azzardo patologico tra i giovani, che fortunatamente è in lieve diminuzione, va combattuto culturalmente e fin dalla tenera età”. E’ quanto ha detto Simona Neri, Delegato ANCI toscana in materia di ludopatia tra i giovani – come riporta Agenparl. Per quanto concerne il contrasto alla problematica, Simona Neri ricorda come sia necessario nell’immediato intensificare la sensibilizzazione dei giovani studenti ad un uso corretto e responsabile dello smartphone e quindi della “rete”, che rappresenta certamente un’opportunità ma anche un pericolo. Accanto a questo occorre promuovere ogni forma di gioco sano e sociale. Servono delle politiche specifiche ed adeguate a contrastare le tante forme di disagio giovanile. cdn/AGIMEG