Giochi, Tavecchio (pres. Figc): “Lega Nazionale Dilettanti ha sempre chiesto all’Agenzia delle Entrate di non permettere scommesse su campionati dilettantistici”

“La questione che riguarda le scommesse, in primis vorrei dire la Lega Nazionale Dilettanti ha sempre chiesto all’Agenzia delle Entrate di non permettere le scommesse sui dilettanti. Il problema non è quindi della Lega Nazionale Dilettanti, ma dell’Agenzia delle Entrate che ha tollerato questa operazione. Siamo stati i primi a dire di non scommettere. Condivido, anche perchè le scommesse che sono alla base, quelle capillari sono decisamente maggiori. Il Parlamento italiano ha deciso che le scommesse non sono più reato. Lo ha deciso perchè le scommesse che erano in nero erano un’enormità, un sistema di scarso controllo. Un sistema che andava monitorato, controllandolo con il sistema delle scommesse controllate e attraverso le agenzie si andava ad individuare quello che doveva essere il progetto. Nel sistema c’è ancora un canale particolare, di controllo e verifica difficilmente controllabile. Quando abbiamo una verifica da parte dell’Organo che controlla le scommesse anomale anche durante la partita viene fatta la segnalazione alla Procura Federale. Non ho l’autorità di intervenire con la Guardia di Finanza, per ora”. E’ quanto ha detto Carlo Tavecchio, presidente della Federazione italiana giuoco calcio, in occasione di un’audizione in Commissione Antimafia alla Camera svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie sulle altre associazioni criminali, anche straniere, presso l’Aula del V piano di Palazzo San Macuto. L’intervento di Tavecchio è nato dalle osservazioni del deputato Pd Marco Di Lello, presidente del comitato Mafia e Sport, e del senatore del Pd Stefano Vacari riguardanti il problema di legalità di scommesse nelle serie calcistiche minori. cdn/AGIMEG