Emilia Romagna, convegno sulla legge regionale sul gioco: distanziometro restrittivo, determinerà riduzione dell’80% degli esercizi generalisti e del 60% delle sale dedicate

dal nostro inviato – Il proibizionismo in Emilia Romagna. Durante il Convegno sul gioco in corso in Emilia-Romagna sono stati affrontati gli effetti dell’attuazione del distanziometro, tra questi la perdita di gettito e occupati. Gli effetti dell’entrata in vigore della legge regionale sul gioco in Emilia si sono fatti sentire in primo luogo nei controlli delle sale dedicate e in un secondo tempo riguarderanno anche gli esercizi assimilati. La normativa appare restrittiva: prevede un nutrito elenco di luoghi sensibili, i Comuni possono individuare ulteriori punti sensibili, applica il divieto di collocare AWP e Vlt ad una distanza inferiore i 500 metri dai luoghi sensibili, il divieto si applica anche agli esercenti che alla data di entrata in vigore della legge gestiscono apparecchi da gioco. Risultano nell’elenco dei luoghi sensibili: istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. Il distanziometro si applica anche alle attività già esistenti: le sale gioco non in regola sono quindi costrette a chiudere o spostare la propria attività; il divieto di nuova installazione riguarderà anche gli esercizi generalisti allo scadere del contratto che li lega al concessionario. La norma equipara a nuova installazione: rinnovo del contratto tra esercente e concessionario, stipula del contratto con nuovo concessionario e installazione apparecchio in altro locale. I Comuni – secondo la legge regionale – provvedono alla mappatura dei luoghi sensibili ed individuano le sale che si trovano a meno di 500 metri da questi. Nella mappatura si devono considerare anche i luoghi sensibili dei Comuni limitrofi nel territorio regionale. Ultimata la mappatura i Comuni comunicheranno: ai titolari delle sale non in regola che verranno adottati i provvedimenti di chiusura, ai titolari degli esercizi generalisti il divieto di installazione di nuovi apparecchi e il divieto di rinnovo dei contratti in scadenza. Nel Comune di Bologna sono stati individuati 766 luoghi sensibili: 117 impianti sportivi, 281 istituti scolastici, 72 luoghi di aggregazione giovanile, 130 luoghi di culto, 163 strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, 3 strutture ricettive per categorie protette. A Bologna il 98% (circa 350) esercizi generalisti ricadono nei 500 metri dai luoghi sensibili, mentre sono 46 le sale che devono chiudere o spostarsi, di queste 17 hanno tentato la strada delle delocalizzazione. Nel Comune di Forlì l’85% (122) esercizi generalisti ricadono nei 500 metri dai luoghi sensibili, mentre 22 sono le sale che devono chiudere o spostarsi. Nel Comune di Modena sono stati individuati 406 luoghi sensibili: 72 impianti sportivi, 128 istituti scolastici, 23 luoghi di aggregazione giovanile, 71 luoghi di culto, 26 strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, 86 strutture ricettive per categorie protette. 748 invece i punti sensibili nel Comune di Reggio Emilia. Delle 27 sale dedicate al gioco iscritte al Ries, l’85% non rispetta il distanziometro. Nel Comune di Rimini oltre il 60% delle attività con Vlt ricade nel distanziometro, mente un centinaio gli esercizi generalisti che allo scadere della concessione dovranno dismettere le AWP. Una decina gli esercizi generalisti che potranno continuare a tenere le slot. Nel Comune di Parma sono stati censiti 464 luoghi sensibili. Nel 2018 è stata approvata una manovra urbanistica in base alla quale le sale giochi non possono svolgere la propria attività nelle zone residenziali e commerciali. All’indomani dell’approvazione del distanziometro solo 17 dei 269 esercizi con apparecchi hanno requisiti per restare dove sono. Il distanziometro impatta sul 94% delle attività. Nel Comune di Piacenza sono stati individuati 190 luoghi sensibili. Si stiamo siano interessate oltre l’80% delle sale dedicate. Le rilevazioni effettuate evidenziano una situazione drammatica per il settore del gioco in Emilia-Romagna: estendendo all’intera Regione le evidenze riscontrate nei principali comuni si può ipotizzare che la piena realizzazione del distanziometro determinerà una riduzione dell’80% degli esercizi generalisti e del 60% delle sale dedicate. Si verificherà una riduzione del gettito erariale pari a 380 milioni di euro derivante dal Preu e ulteriori 39 milioni da imposte e contributi, con conseguente perdita di 24 milioni di euro di ADM sui canoni concessori. Inoltre, sono a rischio quasi 4.000 posti di lavoro. lp/AGIMEG