Decreto Fiscale, Trancassini (FdI): “Pensare alla lotteria dello scontrino significa non conoscere le norme più elementari del commercio”

“L’articolo 19 esclude dall’imponibile le vincite della lotteria degli scontrini. L’articolo 29 autorizza la costituzione di un fondo, di importo non superiore a 100 mila euro annui, da destinare alle operazioni di gioco a fini di controllo da parte di agenti sotto copertura”. E’ quanto ha detto Nunzio Angiola (M5S) in Aula alla Camera durante la discussione sulle linee generali del Decreto Fiscale. “Abbiamo messo importanti risorse sulla lotteria degli scontrini, perché pensiamo che ci debba essere, anche qui, un fattore di compliance tra il sistema fiscale, gli italiani e gli esercenti, i commercianti, tant’è che, non avendo ancora concluso l’iter di abbassamento delle commissioni bancarie, abbiamo deciso di togliere in questa prima fase le sanzioni per gli esercenti e per i commercianti, ma non perché crediamo che non ci sia il diritto per gli italiani che utilizzano le carte o le monete elettroniche di poter partecipare, poi, a queste grandi e importanti lotterie, ma proprio perché pensiamo che, in questa fase, si debba comunque spingere per l’abbassamento delle commissioni che oggi sono ancora troppo alte. Quindi, il lavoro che ci aspetta è ancora importante”, ha aggiunto il relatore Gian Mario Fragomeli (PD). “Quanto alla lotteria
per gli scontrini, come si diceva all’inizio, si tratta solo di un timido accenno a politiche
di contrasto di interessi fiscali; si dovrebbe invece fare molto di più in quella direzione,
perché l’emersione dell’evasione si ottiene consentendo, come avviene ad esempio negli Stati Uniti, la detrazione totale dal reddito di tutte le spese connesse alla casa, quelle per la salute, per l’istruzione, per le imposte e le assicurazioni previdenziali, addirittura per le donazioni. Con questo decreto, al contrario, il Governo prevede un tetto più basso all’utilizzo del contante, pensando che ciò possa costituire un argine all’evasione, quando invece appare chiaro che, in realtà, determinerà una contrazione dei consumi interni. In altre parole, il tetto al contante sempre più basso non frenerà l’evasione, nei casi in cui comunque non si sarebbe fatturato, mentre è probabile che frenerà i consumi nei casi in cui comunque si sarebbe fatturato”, ha continuato Carlo Giacometto (FI). “Dunque da una parte c’è un obiettivo, cioè quello di provare ad agire sul tema del contrasto all’evasione fiscale, e dall’altro – è stato ricordato da Fragomeli – l’idea di semplificare e di favorire, anche di incentivare l’uso di strumenti come l’uso del pagamento elettronico, riprendendo anche una misura che potrà essere molto interessante, che è quella che prevede sostanzialmente la lotteria degli scontrini. Spero che il Ministero dell’Economia acceleri anche in questa direzione”, ha detto Raffaele Topo (PD). “Il tutto condito di sanzioni esemplari e ce n’è davvero per tutti i gusti, dall’estensione del reverse charge anche per la piccola impresa edile che dovrà costruire mezzo chilometro di marciapiede, alla sanzione del cliente e alla lotteria degli scontrini: un vero bestiario moderno delle sanzioni fiscali che farà sicuramente scuola per chi nel resto del mondo volesse introdurre un regime di polizia fiscale”, ha detto Raffaele Baratto (FI). “Accennavo prima al fatto che in questo decreto si prevedeva addirittura, all’articolo 20, una sanzione a carico dell’esercente che non trasmetteva il codice fiscale del cliente, di fatto impedendo la sua partecipazione alla cosiddetta lotteria degli scontrini, tanto per fare un esempio del proliferare di sanzioni assurde a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane. Fortunatamente qualcuno – mi permetterete l’ironia – si è messo una mano sulla coscienza e ha forse pensato che fosse troppo, approvando un emendamento di questo gruppo teso a limitare ed eliminare questa sanzione”, ha aggiunto. “Caro Ministro Di Maio, mentre nella Cina, dove lei va tanto e tanto le piace, oggi si stanno costruendo ponti e gasdotti a tempo di record, noi ci interroghiamo, come Paese, sulla lotteria degli scontrini. Credo davvero sia un finale a cui non vogliamo rassegnarci, caro Ministro e cari del Governo che oggi ci amministrate: noi speriamo che le nostre imprese davvero meritino qualcos’altro rispetto a questo”, ha concluso. “Pensate di mettere in piedi un decreto in cui parlate del sequestro preventivo, in cui pensate che col tintinnio delle manette si risolvono i problemi, pensate che con la lotta al contante si possa in qualche modo uscire dall’emergenza e arrivate persino a pensare alla delazione attraverso questa “genialata” della lotteria dello scontrino. Pensare alla lotteria dello scontrino significa non conoscere le norme più elementari del commercio. Lo dico agli amici di Roma: noi quando avremo finito di fare la fila sul Raccordo, faremo la fila alla cassa per fare colazione la mattina. Aggiungeremo fila a fila, perché mentre andremo a fare colazione, ovviamente, ognuno di noi tenterà di giocare la sorte e avrà la possibilità, appunto, di farlo attraverso questa “geniale” scelta della lotteria dello scontrino”, ha aggiunto Paolo Trancassini (FdI). cdn/AGIMEG