Commissione Antimafia a Malta, Programma ridimensionato per attentato alla giornalista. Rosy Bindi: “La nostra esperienza su lotta alla mafia può servire a Malta”

Si è conclusa la missione a Malta della Commissione antimafia che in due giorni ha incontrato rappresentanti delle istituzioni per incrementare la collaborazione nella lotta alla criminalità organizzata. Era previsto anche un incontro con l’authority del gioco, ma il programma della visita, che era in calendario già da tempo, ha dovuto essere ridimensionato e modificato dopo il terribile attentato nel quale ha perso la vita la giornalista Daphne Caruana Galizia. “Sono state due giornate importanti, perché le mafie sono un fenomeno internazionale e serve un approccio internazionale” ha dichiarato Rosy Bindi a conclusione del viaggio. “Avevamo programmato questa visita perché sappiamo che Malta è un territorio di espansione per le mafie italiane. Se perseguiamo le mafie con leggi molto rigorose, come ad esempio sul riciclaggio, non è possibile che in altri territori dell’Europa questo non avvenga. Se la ‘ndrangheta o la mafia possono andare a chiedere sedi legali a Malta, a distanza di qualche decina di chilometri dal nostro Paese, è evidente che tutto il nostro lavoro viene neutralizzato. La nostra esperienza, in fatto di lotta alla mafia, può servire a Malta: se riescono a mettere dei filtri, l’isola può diventare zona meno franca per i nostri mafiosi”. Riferendosi all’attentato alla giornalista, Bindi ha detto: “Purtroppo, il sacrificio di una vita uò anche essere di aiuto al dialogo e al confronto, perché le coscienze sono molto scosse. E la storia ci insegna che gli attentati possono essere anche una grande occasione per reagire. È successo in Italia e potrebbe accadere anche a Malta”. La missione dovrà avere un seguito e si sta già pensando a una visita delle autorità maltesi in Italia. In quell’occasione, è quasi certo che saranno presenti anche rappresentanti della Malta gaming authority. gm/AGIMEG