Agcom al Governo su divieto pubblicità: “Urgente intervento di riforma complessiva per contrastare ludopatia ma rispettare iniziative economiche private”. Ecco il documento ufficiale

La complessità delle questioni emerse nel processo di consultazione rende auspicabile e urgente un intervento di riforma complessivo dell’intera materia che, proprio alla luce delle evidenze emerse, possa introdurre gli strumenti più idonei ed efficaci per contrastare il fenomeno della ludopatia nel rispetto della iniziativa economica privata in particolare laddove la stessa sia assentita e concessa dallo Stato. In una prospettiva de iure condendo, si intende dunque richiamare l’attenzione su alcuni profili che questa Istituzione ritiene importanti per indirizzare il processo di riforma: – garantire la conoscenza e la consapevolezza del gioco legale; – distinguere le attività tipicamente d’azzardo, maggiormente soggette alla compulsività e meno controllabili, e quelle in cui rileva una componente di abilità, e di prevedere, conseguentemente, regole differenziate sulle comunicazioni commerciali. Si possono richiamare a tal fine i principi stabiliti dalla direttiva europea antiriciclaggio e antiterrorismo ove si distingue tra diverse tipologie di gioco, considerando taluni a basso livello di compulsività anche per la bassa probabilità di vincita e la sostanziale esiguità delle somme individualmente giocate; – adottare una strategia multilivello a scopo di contrasto efficace del gioco di azzardo, che contempli non tanto un divieto assoluto e indiscriminato di pubblicità, ma che, per un verso, abbia ad oggetto una conformazione dei contenuti del messaggio commerciale in modo da indirizzare i giocatori verso il gioco legale e verso comportamenti responsabili di gioco, e per altro verso preveda l’introduzione di meccanismi di identificazione e di limitazione delle perdite in tutte le piattaforme di gioco, con particolare riferimento al gambling machine; – potenziare e incentivare campagne di informazione sui rischi connessi al gioco e sui supporti medico terapeutici disponibili per chi ravvisi problematiche connesse al gioco, eventualmente finanziati dagli stessi operatori di gioco, stante l’importanza, ai fini di un efficace contrasto dei disturbi connessi al gioco d’azzardo patologico, di un’informazione adeguata sui rischi connessi al gioco e di un intervento terapeutico tempestivo in caso di insorgenza di patologie connesse al gioco. A tal fine dovrebbero essere consentite forme di sponsorizzazione delle campagne di gioco responsabile e di qualsiasi forma di contrasto della ludopatia; – dettare regole differenziate che consentano, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, di tener conto delle specificità delle diverse piattaforme trasmissive, al fine di evitare una indebita discriminazione di alcune piattaforme già sottoposte a stringenti regole rispetto ad altre, con ulteriore vantaggio concorrenziale per quegli operatori che non risultano allo stato sottoposti alla giurisdizione italiana. Sempre a questo fine, le nuove norme dovrebbero modulare il trattamento sanzionatorio a seconda della “pericolosità” della concreta condotta rilevata; – una disciplina ad hoc andrebbe introdotta per il gioco alle c.d. machine gambling (AWP e VLT), settore nel quale si realizza la maggior parte della spesa di gioco e in cui si verificano più frequentemente fenomeni di gioco patologico e compulsivo; – confermare e chiarire il perimetro di competenza dell’Agcom prevedendo una copertura degli oneri derivanti dall’esercizio della conseguente attività di vigilanza e sanzionatoria. Al riguardo, come è noto, il sistema di finanziamento dell’Autorità – inizialmente misto pubblico/privato – è sin dal 2013 completamente a carico degli operatori di mercato nel cui ambito di azione svolge le proprie funzioni l’AGCOM (cfr. art. 1, commi 65 e 66, legge 266/2005 (finanziaria 2006). L’ampliamento delle competenze, atteso il vincolo di destinazione dei contributi versati dagli operatori dei rispettivi mercati di competenza dell’Autorità, pone il problema della copertura finanziaria delle spese derivanti dall’estensione del raggio di azione dell’Agcom fuori dai cd. mercati regolati individuando una nuova categoria (mercato) di soggetti obbligati al contributo.

Sono queste le conclusioni dell’Agcom contenute nella segnalazione inviata al Governo riguardo le linee guida sul divieto di pubblicità contenuto nel Decreto Dignità. Ecco il documento integrale della segnalazione: AGCOM

lp/AGIMEG