L’operazione “Slot Machine” porta al maxi sequestro di slot a Tortona. Boss interessati a gestione slot in Sicilia. I dettagli di tutte le operazioni

Un maxi sequestro di 152 apparecchi con sanzioni per oltre 300mila euro, operazione Assedio in Sicilia per boss interessati a gestione slot, l’operazione Galassia che rimette in libertà Antonio Ricci e tutte le operazioni effettuate dalla Guardia di Finanza lo scorso anno. Quella che sta volgendo al termine è stata una settimana “movimentata” per il settore dei giochi.

Tortona (AL), operazione ‘Slot Machine’: sequestrati 152 apparecchi ed elevate sanzioni per 304mila euro

La polizia municipale di Tortona, nella provincia di Alessandria, nell’ambito dell’operazione denominata “Slot Machine” ha posto i sigilli a 152 apparecchi ed elevato sanzioni per 304mila euro totali. A finire nel mirino delle forze dell’ordine due bar e quattro sale giochi. A Tortona, lo scorso 20 maggio, sono stati ridotti i limiti di distanza da luoghi sensibili come scuole, sedi di culto, impianti sportivi, ospedali, stazioni ferroviarie. cdn/AGIMEG

Operazione Assedio, DDA Palermo: “Boss interessati a distribuzione e gestione di apparecchi da gioco per imporre controllo del territorio”

L’operazione Assedio ha portato al fermo di sette persone ritenute esponenti di vertice e affiliate delle famiglie di Licata e Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, e accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso armata, finalizzata alle estorsioni, e concorso esterno in associazione mafiosa. Dall’indagine sono stati accertati i forti interessi dell’organizzazione nel settore delle slot. Attraverso una società di distribuzione di apparati elettronici da gioco sarebbe stata pilotata l’installazione di macchinette in numerosi esercizi commerciali dell’hinterland licatese. Secondo i pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo – riporta QuiLicata -, “i boss, o presunti tali, non svolgono alcuna attività lavorativa che possa avere attinenza con la distribuzione e la gestione di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da trattenimento e da gioco di abilità. Il loro presunto interessamento è indirizzato a imporre, a determinare, il controllo del territorio”. Si terranno domani ad Agrigento gli interrogatori dei sette indagati. lp/AGIMEG

Catania: sequestrati beni per 1,3 milioni a esponenti clan mafioso, anche un’impresa individuale operante nel settore delle slot

Catania, la Polizia di Stato ha proceduto all’esecuzione di quattro decreti di sequestro di beni che saranno, poi, oggetto di un procedimento finalizzato alla confisca, disposti dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di sei appartenenti all’associazione mafiosa Santangelo – Taccuni di Adrano, affiliata alla famiglia di Cosa Nostra catanese “Santapaola – Ercolano”. In particolare, sono stati confiscati 12 beni immobili, tra cui diverse ville, 5 beni mobili registrati, un’impresa individuale operante nel settore delle slot e due società. Insieme ai beni, sono stati sequestrati diversi rapporti finanziari. Il tutto, per un valore stimato in circa 1,3 milioni di euro. lp/AGIMEG

Operazione “Galassia”: tribunale d’appello di Malta annulla estradizione di Antonio Ricci, che torna in libertà

Il tribunale d’appello di Malta ha annullato l’estradizione di Antonio Ricci, manager del gioco online, arrestato a fine aprile con l’accusa di far parte di un’associazione criminale che faceva affari nelle scommesse nell’ambito dell’operazione “Galassia”, condotta dalla Guardia di finanza tra Calabria, Sicilia e Puglia. Il giudice ha chiarito che l’uomo era ricercato nell’ambito di “indagini” e non a seguito di reati dimostrati, ed inoltre ha ritenuto che la documentazione derivata dalle indagini delle autorità italiane fosse “non chiara e talvolta confusa e contraddittoria”. lp/AGIMEG

GDF, nel 2018 eseguiti 9.777 controlli nel settore dei giochi e rilevate 2.693 violazioni. Ecco il dettaglio delle operazioni eseguite

Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti nel 2018 dalla Guardia di Finanzasono stati 9.777 con 2.693 violazioni rilevate, pari al 27,5% dei controlli effettuati. Sono, invece, 287 le indagini di polizia giudiziaria concluse nello stesso comparto. Tra le operazioni più importanti dello scorso anno, si segnala quella del Nucleo polizia economico-finanziaria di Roma nei confronti di un bookmaker austriaco operante in Italia attraverso una stabile organizzazione non dichiarata che ha occultato una base imponibile da assoggettare all’imposta unica sulle scommesse pari a euro 709.639.912, con un’evasione di oltre 21 milioni di euro. Tra le più significative operazioni di servizio nella lotta al crimine organizzato, la GDF ricorda l’operazione “Revolution Bet”, coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e condotta dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, congiuntamente ai Nuclei di Polizia Economico Finanziaria di Catania, Bari e Reggio Calabria ed al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, che ha permesso di disarticolare una complessa organizzazione di stampo mafioso dedita al trasferimento fraudolento di valori, al riciclaggio e all’autoriclaggio, all’illecita raccolta di scommesse online e alla fraudolenta sottrazione ai prelievi fiscali dei guadagni conseguiti. Le attività si sono concluse con l’applicazione di 52 misure restrittive e di un provvedimento di sequestro di beni per un valore pari a circa 1 miliardo di euro. Le investigazioni hanno permesso di accertare un volume di giocate illecite, su eventi sportivi e non, di oltre 4,5 miliardi di euro. lp/AGIMEG

Scommesse, inchiesta Johnny: Francesco Martiradonna condannato a 11 anni e 4 mesi

Francesco Martiradonna è stato condannato in abbreviato a 11 anni e 4 mesi dal gup per aver collaborato con la cosca degli Arena per imporre il suo portale di scommesse, Centurionbet. La vicenda di Martiradonna rientra nell’inchiestaJohnny, che a maggio 2017 aveva scardinato il clan Arena. Centurionbet – come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno – avrebbe collaborato con la Kroton degli Arena, cui avrebbe messo a disposizione la propria piattaforma informatica e i totem per la raccolta delle scommesse. Martiradonna era finito in carcere con i fratelli anche nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari sulle scommesse con l’accusa di aver operato tramite la Centurion generando scommesse per un miliardo di euro grazie a una catena di società residenti in paradisi fiscali. I componenti della famiglia Martiradonna sono tuttora ai domiciliari. A luglio il Tribunale dovrebbe decidere una serie di patteggiamenti concordati con i pm della Dda di Bari. lp/AGIMEG

Operazione Jonny: inflitte dal giudice delle indagini preliminari di Catanzaro 65 condanne

Sono state inflitte dal giudice delle indagini preliminari di Catanzaro sessantacinque condanne nell’ambito del processo scaturito dall’operazionedella Direzione distrettuale antimafia “Jonny” sulle infiltrazioni delle cosche di Isola Capo Rizzuto nel centro di accoglienza per richiedenti asilo. Sono state inflitte pene molto pesanti. I sessantacinque imputati condannati, che hanno goduto dello sconto di un terzo della pena per effetto del rito abbreviato, erano accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti reati aggravati dalla modalità mafiose e dalla finalità di avvantaggiare l’organizzazione criminale. L’operazione “Jonny” del maggio 2017 ha fatto luce su un intricato intreccio realizzato dalla criminalità organizzata nel settore della raccolta delle scommesse online e del noleggio apparecchi. lp/AGIMEG

Operazione Beta 2, nel processo abbreviato inflitte 8 condanne. Interessi clan anche in gioco d’azzardo

Il processo abbreviato dell’operazione “Beta 2” si è concluso con otto condanne, che vanno da 8 mesi a oltre 10 anni. L’operazione, che è la prosecuzione della “Beta” di luglio 2017, aveva puntato l’attenzione su una cellula criminale che si stava radicando a Messina, con interessi nella distribuzione dei farmaci in Sicilia e Calabria, il settore dei giochi e delle scommesse illegali. Il clan si sarebbe anche inserito in un progetto contro la ludopatia. lp/AGIMEG

Operazione Game Over, Cassazione conferma la custodia cautelare in carcere per Bacchi

Resta in carcere Benedetto “Ninì” Bacchi, la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso per revocare la custodia cautelare. Bacchi – arrestato nell’operazione Game Over coordinata dalla DDA di Palermo -secondo gli inquirenti controllava il business delle scommesse per cosa nostra e aveva allestito una rete di oltre 700 agenzie in tutta Italia. E’ chiamato a rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa; trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio, con riferimento al patto di scambio stipulato con i reggenti delle famiglie di Cosa Nostra egemoni a Palermo e provincia, per il monopolio sul territorio della gestione del settore del gioco e delle scommesse on line, dietro versamento di una percentuale sugli affari. Bacchi, nella sua difesa, ha provato a sostenere di essere un semplice imprenditore costretto a pagare il pizzo ai clan richiamando come prove le dichiarazioni di una serie di collaboratori. Ma il Tribunale di Palermo aveva già ritenuto queste dichiarazioni “generiche” e “prive di serio significato probatorio, a fronte della accertata ramificazione e ampiezza della rete imprenditoriale del Bacchi in relazione sistemica con l’organizzazione Cosa Nostra”. La Cassazione spiega poi che sia il GUP che il Tribunale hanno dato conto, “con diffuso e logico apparato argomentativo, delle ragioni per le quali l’imputato rimaneva tuttora attinto da gravi indizi di colpevolezza”. rg/AGIMEG