Distanze, a Cesena l’ippodromo è un luogo sensibile come una chiesa. Ordinanza del Consiglio di Stato attesa domani

Finisce di fronte al Consiglio di Stato il distanziometro adottato dal Consiglio Comunale di Cesena che inserisce tra i luoghi sensibili non solo scuole e chiese, ma anche l’ippodromo. A intentare ricorso è stata la compagnia che gestisce la struttura, la Hippogroup Cesenate, sostenendo in sostanza che in questo modo all’ippodromo viene impedito a priori di accettare scommesse sulle corse che ospita. Secondo quanto apprende Agimeg a margine dell’udienza, la delibera del Comune (adottata a fine 2017) non prevede un elenco dei luoghi sensibili, ma contiene una cartina della città in cui sono indicati evidenziati questi siti. Prevede poi venga effettuata una mappatura per individuare le sale da gioco e gli esercizi che non rispettano le distanze, e che quindi in futuro dovranno chiudere i battenti. La Hippogroup sottolinea però che l’ippodromo stesso è stato segnalato nella cartina come luogo sensibile, e questo – a prescindere dalla mappatura – quindi impedirebbe a priori la raccolta delle scommesse. In primo grado, il Tar Bologna ha respinto la richiesta di sospensiva, facendo leva su un difetto di documentazione. “Non risulta documentalmente comprovato l’effettivo inserimento dell’ippodromo in oggetto nella contestata mappatura dei luoghi sensibili” scriveva il Collegio riferendosi al fatto che per errore non era stata allegata agli atti la piantina dei luoghi sensibili. Il Comune non si è costituito in giudizio nè di fronte al Tar, nè di fronte al Consiglio di Stato. ‎Si attende adesso l’ordinanza della Quinta Sezione di Palazzo Spada, che dovrebbe arrivare entro 24-48 ore. gr/AGIMEG