Senato, audizione Freni (sottosegr. MEF) in Commissione gioco illegale. Mantero (Misto-Potere al Popolo): “Non esiste un gioco sano. Le concessioni in scadenza vanno lasciate scadere”. De Bertoldi (FdI): “Le aziende di gioco un valore da tutelare e non da demolire”. Pittella (PD): “Settore duramente colpito da pandemia e che merita di essere riequilibrato economicamente”

“Tra i temi importanti c’è quello di mettere ordine a questa materia articolata e frastagliata tra i vari livelli nazionali, regionali e comunali. Ha fatto riferimento al tema necessità di un rapporto in Conferenza Stato-Regioni, sappiamo che esisteva già un accordo che poi è stato disatteso da alcune Regioni. Vorrei capire se si riparte da quello che era l’accordo sottoscritto nel 2017 o se pensate ci debba essere un’evoluzione?”. E’ quanto ha chiesto il senatore Mauro Maria Marino (IV-PSI) in Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico al Senato in occasione dell’audizione di Federico Freni, Sottosegretario all’Economia con delega ai Giochi.

“Noi dovremmo far uscire il gioco dal limbo dell’incertezza. Servono come detto regole ben precise, stabili e soprattutto omogenee su tutto il territorio. Tuttavia concessioni e proroghe ci sono da anni. La nuova proroga arriva a marzo 2022. Se il gioco d’azzardo illegale è un problema, così come la ludopatia. Il controllo e il contrasto devono viaggiare di pari passo. Come possiamo migliorare questo? Quali strumenti abbiamo per far sì che i soggetti dipendenti dal Gap aumentino sempre di più? Le conseguenze non sono solo sulle singole persone, ma anche sulle famiglie e la comunità. Nella pandemia sono quadruplicate le persone che giocano. I Comuni possono evitare di far aprire, ma da soli non possono fare niente, le sale sono triplicate. Se non possiamo toccare i concessionari del gioco e facciamo proroghe, cosa possiamo fare per evitare, per la gente?”. Ha aggiunto Anna Carmela Minuto (FIBP-UDC).

“Tra i diversi obiettivi di questa Commissione c’è la valutazione dell’efficacia del sistema delle concessioni, del rispetto della concorrenza tra gli operatori, abbiamo vissuto un periodo emergenziale che ha imposto la lunga chiusura di molte attività, anche quelle che impegnano più forza lavoro come sale giochi e sale bingo. Come intende il governo ristabilire da una parte le condizioni di equilibrio economico e finanziario delle concessioni più colpite dalle misure emergenziali e dall’altra sostenere per il futuro i giochi a maggiore occupazione tramite innovazioni di prodotto e tecnologiche tali da rilanciarne l’interesse e anche la sicurezza dei consumatori?”, ha chiesto il senatore Gianni Pittella (PD).

“Bene individuare come due obiettivi imprescindibili la tutela della salute e estirpare un cancro che si sta diffondendo nel settore legale e recuperare le garanzie dello Stato per i cittadini. Ludopatia non è il termine più corretto ma si parla di disturbo del gioco d’azzardo. Non dobbiamo dimenticare che questo è un mercato particolare soggetto a riserva statale e dunque va subordinato il diritto d’impresa e quello della remunerazione dell’attività economica svolta al perseguimento di fini generali di interesse pubblico. E’ necessario tenere attenzione ai due pilastri di cui si è parlato prima. Non vi è solo un problema di patologia, ma abbiamo una serie di disfunzioni e sofferenze che andrebbero considerate nel riordino. Va tenuta in considerazione la necessità di riequilibrare. Quali sono le statistiche che indicano che sia aumentato il gioco illegale? Quello che abbiamo è un aumento di alcune evidenze correlate in linea di principio, come l’aumento di sequestri. Ma si tratta di fatti commessi prima della pandemia, la situazione attuale potrà essere vista nei prossimi anni. Condivido la preoccupazione e il principio di precauzione dei fenomeni in atto. Sull’accordo Stato-Regioni , era difficilmente applicabile, non dovevano essere le Regioni a recepirlo, ma il Governo doveva emanare una normativa coerente. Ma fu impossibile perchè il testo era comprensivo di prerogative che non potevano essere normate con un decreto legislativo. Si era messo un carro davanti ai buoi. Di quell’accordo si possono rispettare le finalità. La normativa doveva offrire un sistema di protezione che non comprimesse il lavoro già svolto normativo e senza precludere la possibilità di adottare misure sulla base delle analisi. Una qualsiasi ripresa dell’accordo Stato-Regioni e la riforma dovrebbe partire esplicitando prima quali sono gli obiettivi che devono essere raggiunti”, ha aggiunto Giovanni Endrizzi (M5S).

“Il gioco in questi ultimi anni è stato caratterizzato da un approccio soprattutto ideologico. Non ritengo che il gioco sia una patologia, è una realtà da sempre nella vita dell’umanità, che può degenerare, come per la cultura del vino. Questa deve essere la premessa per la nostra attività e quella del Governo. Nella previsione delle gare come intendete tutelare le PMI italiane? Nel gioco ci sono grandi players che potrebbero fare manbasse e prendersi tutte le concessioni. Prevedere gare in funzione dimensionale e accessibili alle piccole imprese. I tempi delle proroghe quali saranno? Cosa ne pensa dell’assurdo divieto della pubblicità del gioco legale, che non ha giovato né alle ludopatie né alle imprese ma ha giovato alla pubblicità del gioco illegale? Cosa ne pensa della tassazione attuale, ossia che il Preu si applica sul giocato e non sul margine? Non ritiene che si debbano coinvolgere gli operatori del gioco nella lotta alle ludopatie? Quindi rinforzare il gioco legale, sensibilizzare gli operatori e di conseguenza fare una vera lotta all’illegalità e al gioco online. Il tema del credito, cosa intendete fare affinchè le banche non ostacolino l’operatività di coloro che sono nel mondo del gioco e che vengono visti quasi come criminali? Avete in previsione qualche forma di riconoscimento per le aziende che hanno subito più di tutte le altre il problema della pandemia e delle chiusure?”, ha detto Andrea de Bertoldi (FdI).

“Che tempi immagina ci saranno tra la fase preliminare regolatoria e l’avvio delle vere e proprie gare? Ritiene opportuna una forma di collaborazione attiva tra il Governo e la sua attività con questa Commissione nella fase di messa a norma delle regole? Cosa ritiene di fare per sostenere le attività che sono, come le sale Bingo, a maggiore occupazione e socialità e a minore rischio di degenerazione ludopatica che sono quelle che hanno sofferto di più l’impatto dei lockdown?”, ha chiesto Andrea Cangini (FIBP-UDC).

“L’impostazione è dare priorità agli operatori, poi le entrate e infine se riusciamo pensiamo ai ludopatici. Si parla di disturbo da gioco d’azzardo e azzardopatia, non di ludopatia. Il gioco non dà nessun problema, l’azzardo sì. L’azzardo ha gli stessi effetti di una droga, crea gli stessi stimoli e produce la stessa dipendenza. Anche se non c’è la sostanza è similare alla droga. Ci sono poi i giocatori non problematici che però si rovinano giocando molto, dobbiamo pensare, è nostro compito, a quali sono le conseguenze delle entrate degli operatori e dello Stato, ovvero che le fasce più deboli della popolazione vedono grande parte delle loro entrate economiche finire nelle casse dello Stato e degli operatori, spesso il paradisi fiscali. Mi preoccupa nell’intervento del sottosegretario il fatto che ho sentito dire che dobbiamo tutelare il gioco sano. Non esiste gioco sano, è come parlare di tabacco sano, non esiste, il tabacco fa male, poi si può fumare con moderazione e limitare i danni. Non esiste azzardo sano, l’azzardo è pericoloso e può creare dipendenza, si può riuscire a giocare con moderazione, ma non esiste azzardo sano. La contrapposizione tra legale e illegale è legittima. L’azzardo deve essere portato avanti dallo Stato tramite le concessioni, ma non esiste una contrapposizione tra azzardo legale che non fa male e azzardo illegale che fa male. Mi spaventa che si sta già lavorando a una legge delega che va contro quello che è stato detto dalla Corte Costituzionale e che hanno detto molte sentenze dei Tar e del Consiglio di Stato, ovvero che Regioni e Comuni hanno il legittimo diritto di difendere la salute dei propri cittadini che può essere compromessa dall’eccessiva crescita del gioco sul loro territorio. E’ un loro diritto e un loro dovere tutelare la salute dei cittadini. Mi spaventa che si vogliano limitare le loro facoltà. Le concessioni in scadenza, vanno lasciate scadere. L’impatto dell’azzardo è devastante nel nostro Paese dal punto di vista economico e sociale. Dobbiamo ridurre gradualmente l’offerta. Va azzerato il gioco illegale e ridotto quello legale così da non creare un danno sociale”, ha detto il senatore Matteo Mantero (Misto-Potere al Popolo).

“Il problema è l’azzardopatia, nessuna caccia alle streghe contro il gioco. Esiste questo problema che lo Stato per consentire le entrate cerca di assecondare. Cosa vuole fare il Governo su questo? Ci sono un milione e più di famiglie drogate dal gioco, che lo Stato e le Regioni non hanno combattuto consentendo di aprire anche vicino alle scuole”, ha concluso Elio Lannutti (Misto-Italia dei Valori). cdn/AGIMEG