Regione Abruzzo: martedì in Consiglio progetto di legge anti-slot

Verrà discusso martedì, dal Consiglio regionale abruzzese, il progetto di legge presentato dall’assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, e dal Presidente della V Commissione regionale, Nicoletta Verì, volto a prevenire la ludopatia. Il provvedimento stabilisce una distanza minima di 300 metri per le sale da gioco rispetto ai “luoghi sensibili” quali scuole, ospedali, centri anziani e luoghi di culto; agli esercenti che si trovano entro la distanza minima viene garantito un tempo di transizione di 5 anni per dismettere gli apparecchi da gioco. “Insieme al Presidente Verì – ha spiegato l’assessore Paolo Gatti – mettiamo il primo e unico atto concreto sul tavolo dell’ampio dibattito sul tema della ludopatia che si è svolto in questi mesi in Abruzzo. Grazie alla scelta dei 300 metri come distanza minima e rendendo amplissimo l’elenco dei luoghi sensibili, di fatto creeremo una sovrapposizione capillare delle aree di rispetto. La nostra non è una visione paternalistica e vogliamo contemperare da un lato la tutela della salute dei cittadini e dall’altro la libertà della iniziativa economica. Per questo garantiamo le attività che hanno già investito nel settore, dando loro un adeguato tempo di transizione, per potersi adeguare alle nuove norme. Siamo fiduciosi che il Consiglio recepisca il progetto di legge, già licenziato favorevolmente in Commissione, grazie al quale potremo affrancare migliaia di persone dal rischio di divenire schiavi della ludopatia. Siamo fra le prime Regioni ad affrontare il tema, consapevoli che a livello nazionale vi è una grande sensibilità, purtroppo più rivolta all’aspetto delle entrate fiscali che queste macchinette garantiscono, che a quello dei drammi sociali che esse producono”. Della stessa idea il consigliere Nicoletta Verì: “Questo è il primo passo per regolamentare in Abruzzo una tematica delicata e dagli importanti risvolti sociali. Altri passi saranno fatti per inquadrare anche gli aspetti della riabilitazione dei soggetti malati e per gestire al meglio gli aspetti sanitari della patologia. Siamo fiduciosi di intraprendere un percorso virtuoso e garantire così risposte concrete alle persone che sono entrate in contatto con questa subdola malattia”. rg/AGIMEG