Pittella (PD): “Gioco legale tra i settori più colpiti dalla pandemia. Necessario riaprire sale giochi, sale scommesse e sale bingo in zona gialla e prevedere ristori adeguati”

“Tra i settori economici più colpiti dalla pandemia ce n’è uno di cui si deve parlare bisbigliando, il comparto del gioco legale o gioco pubblico. Si tratta in realtà di un’attività che, da alcuni decenni, è finalmente emersa dall’economia non osservata o peggio criminale verso un contesto di legalità tra i più controllati in Europa, regolata specificamente in modo da garantire la tutela dei consumatori ed il controllo fiscale e contribuire ad un flusso di gettito per l’erario pubblico di 11 miliardi di euro l’anno (pre Covid). Un settore rilevante dell’economia dunque oggi in ginocchio. Oltre 250 giorni di stop in poco più di un anno hanno devastato i conti economici delle aziende del comparto, generato un’importante perdita per l’Erario e provocato prepotente riemersione del gioco illegale”. E’ quanto scrive Gianni Pittella, Senatore PD , sul quotidiano economico Milano Finanza. “Non appena il blocco dei licenziamenti cesserà la perdita di posti di lavoro rischia di essere enorme. (…) Innovazione tecnologica, registro degli esclusi, daspo da gioco e sopratutto assistenza psicologica, sanitaria e tutela da forme di indebitamento usuraio sono gli strumenti di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo di certo non lo sono un inefficace proibizionismo, la distruzione di un comparto economico con conseguenze rilevanti per occupazione e gettito e la riconsegna del gioco alla clandestinità e ai sottoscala”, ha aggiunto. “Quali sono le priorità dinnanzi a noi? Primo. Inserire nel decreto sostegno misure di rinvio del prelievo fiscale alle società concessionarie e riduzione della pressione fiscale al comparto. Prorogare le scadenze degli oneri fiscali e ristorare almeno in quota parte i costi fissi sopportati dalle aziende. Secondo. Consentire progressivamente la riapertura delle attività in zona gialla, dietro approvazione di protocolli di sicurezza, eliminando quella palese discriminazione subita fino ad ora dal comparto”, ha continuato. “Terzo. Preservare l’equilibrio economico e finanziario delle aziende concessionarie e dei loro partner commerciali riprogrammando un orizzonte di affidamenti che tenga conto della contingenza del periodo emergenziale e delle mutate condizioni della domanda. Quarto. Riordinare, ridurre e razionalizzare tutta l’offerta di gioco in una complessiva riforma di settore che metta ordine sul caos normativo”, ha concluso. cdn/AGIMEG