Neri (Anci Toscana): “Necessario dare ai Comuni più capacità di controllo su apparecchi da gioco e orari apertura sale giochi”

In riferimento al report annuale (“Libro Blu”) che evidenzia la raccolta gioco totale relativa al 2018 ed i controlli amministrativi effettuati, Simona Neri, sindaco di Laterina Pergine (Ar) e responsabile nell’Anci Toscana del progetto contro ludopatie e bullismo, rileva che:

“Da qualche giorno è consultabile sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il report annuale che evidenzia la raccolta gioco totale relativa al 2018 ed i controlli amministrativi effettuati. Come ci aspettavamo siamo arrivati a quota 106. 106 miliardi di euro spesi dagli italiani sul comparto gioco lecito. Negli ultimi tre anni il trend nazionale ha mostrato una crescita netta e costante di 5 miliardi all’anno ed anche la Regione Toscana evidenzia un +143 milioni euro rispetto al 2017 toccando i 4 miliardi e 961 milioni”. E’ quanto ha dichiarato Sabrina Neri, responsabile dell’Anci Toscana, commentando il Libro Blu di Adm. “Al di la del fatto che negli ultimi due anni non sono stati fatti passi avanti rispetto al contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo – ha continuato – ovvero sul fronte della salvaguardia della salute pubblica unico e vero motivo che muove Amministratori come me, quello che più fa riflettere sono i dati che emergono dai capitoli relativi ai “controlli”. Gioco online: sono stati inibiti nel 2018 più di 1000 siti di gioco irregolari, rispetto ai 580 del 2017. Sappiamo quanto questo comparto sia difficile da monitorare, quanto vi sia facile lucrare da parte delle infiltrazioni criminali e quanto sia pericoloso per i giovani ed ogni possessore di smartphone. Da notare anche che solamente sul settore delle slot machine (AWP) sono state applicate 722 misure cautelari. È inoltre cresciuto il numero di violazioni accertate per quanto riguarda l’accesso al gioco di minori.

In sede di entrambe le convocazioni del coordinamento ANCI Nazionale a Roma sono entrata nel merito della bontà delle misure proposte nell’accordo della Conferenza Unificata (raggiunto ormai nel lontano settembre 2017) ed ho ribadito l’impellente necessità di darne seguito tramite i decreti attuativi: per facilitare i controlli tramite l’accesso al gioco con tessera sanitaria, per definire unitariamente una fascia oraria di apertura degli esercizi, per adeguare gli apparecchi da gioco e limutare la criminalità.

I numeri che ci rivela il “Libro Blu 2018″ si inseriscono infatti all’interno di un quadro legislativo che demanda la regolamentazione del gioco lecito prevalentemente alle Regioni e che di conseguenza risulta caratterizzato da una differenziazione piuttosto spinta. In assenza di una Legge nazionale a cui anche le Questure possano riferirsi per il rilascio delle autorizzazioni i Comuni sono lasciati spesso soli a dover gestire le conseguenze del gioco lecito senza aver capacità di controllo della distribuzione territoriale degli apparecchi da gioco (se non per gli effetti delle Leggi Regionali che lo consentono) nè sugli orari di apertura degli stessi esercizi. L’obbiettivo che deve porsi il coordinamento ANCI Nazionale è duplice: individuare una serie di azioni che gli Enti Locali possano mettere in atto per contrastare lo sviluppo della dipendenza e sensibilizzare al gioco sano, ma anche collaborare nella stesura e nell’individuazione di regole quadro nazionali che consentano di gestire il comparto del gioco lecito garantendo una autonomia decisoria ai Comuni che, ultimi nella filiera istituzionale, si trovano a far fronte alla gestione di un problema socio-sanitario molto complesso”. lp/AGIMEG