Minenna (Dir. Gen. ADM): “Con la chiusura del gioco legale (fisico) mancano all’appello 35 miliardi di euro, finiti spesso sul circuito illegale. Con il Copregi lotta dura al gioco clandestino”

“Sul tema dei giochi l’Agenzia si è trovata, durante la pandemia, davanti ad una rilevante novità. Di fatto la chiusura del gioco legale ha generato una traslazione più o meno consapevole del consumatore finale verso il gioco illegale, spesso legalmente vestito. Siamo passati nel gioco fisico da 75 a 40 miliardi di euro, mentre il passaggio all’online è stato solo di 13-14 miliardi di euro, mancano 35 miliardi. L’Agenzia è un ente di regolamentazione e vigilanza del gioco legale, motivo per cui il gioco illegale va represso. Al primo lockdown ADM ha dovuto trovare strumenti di vigilanza nuovi. Il Copregi è un Comitato che consente all’Agenzia di entrare in sintonia con Gdf, Polizia Carabinieri per coordinare le operazioni di repressione del gioco illegale. Sarebbe stata una sconfitta dello Stato consentire il proliferare durante il lockdown del gioco illegale, per cui siamo intervenuti in maniera puntuale per le nostre potenzialità. Siamo intervenuti su oltre 200 sale, comminando sanzioni per centinaia di migliaia di euro”. E’ quanto ha dichiarato in tema di gioco Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel corso dell’audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

“Le giocate online hanno una tracciatura che ci consente una completa verifica su eventuali operatività complesse, attraverso strumenti di analisi quantitativa per identificare schemi ripetitivi che nascondono riciclaggio e trasferimenti di liquidità”, ha detto ancora il direttore generale ADM rispondendo ad alcune domande degli onorevoli presenti all’audizione. In merito alle infiltrazioni nel settore del gioco, “nel momento in cui troviamo ‘teste di legno’ con reddito di 30 mila euro l’anno che giocano per centinaia di migliaia di euro, è chiaro che qualcosa non funziona. Per questo l’Agenzia ha avviato importanti attività sul territorio interagendo con le autorità giudiziarie, stabilendo la presenza di un referente per ognuna delle principali Procure della Repubblica. I controlli sono diversi tra fisico e online – ha detto ancora – ed il motivo è semplice nella complessità del tema: online c’è una tracciatura veramente puntuale del giocatore, mentre dal punto di vista fisico no. Anche la prescrizione della tessera sanitaria è abbastanza superabile e viene ad essere più una questione di forma che di sostanza. Una cosa è certa, nell’online abbiamo avuto volumi crescenti, circa 50 miliardi di euro, in molti casi abbiamo trovato tanti giocatori che compiono operazioni che indicano un trasferimento di liquidità. Sulle verifiche che l’Agenzia fa, ADM ed i concessionari controllano la regolarità contributiva e fiscale dell’esercente del gioco, ma molte cose possono ancora essere fatte per migliorare la governance del settore, ma soprattutto la verifica che attraverso un settore legale non si vadano a svolgere attività illegali”, ha affermato Minenna.

Il direttore generale di ADM ha inoltre detto che, per contrastare ulteriormente il gioco illegale, “entro l’estate spero possa essere disponibile l’app dell’Agenzia” per distinguere gioco legale da quello illegale, “in modo che il cittadino quando va davanti ad un punto di gioco può capire se è un punto di gioco legale, un punto di ricarica Pvr o un punto di gioco illegale”. “Potremmo inoltre introdurre, con qualche aggiustamento normativo che abbiamo richiesto al legislatore, il ‘whistleblowing’, cioè la possibilità che un cittadino, attraverso l’app ADM, possa segnalare all’Agenzia la presenza di un punto illegale, in modo che noi, in sinergia con Copregi e le altre forze di polizia, possiamo effettuare l’intervento” sanzionatorio.

“In questa audizione cercherò di dare i numeri sull’attività di vigilanza, antifrode e controlli dell’Agenzia. Nell’ultimo anno sono state sequestrate 10 mila tonnellate di merci. Nel 2020 l’ADM ha più che raddoppiata la propria attività dal punto di vista dei sequestri nell’ambito del settore merceologico, tra cui 20 milioni di mascherine che non avevano requisiti di legge. Il nostro modello di vigilanza – ha detto ancora Minenna – ha previsto appositi codici doganali per distinguere i vari prodotti, dunque ad esempio le mascherine dai dispositivi di protezione individuale. Questi codici sono stati alla base dell’OLAF, che controlla le varie unità doganali. Altra tipologia di controllo ha riguardato la parte chimica. ADM si è dotata da subito di macchinari per verificare le caratteristiche delle mascherine secondo le diverse tipologie di filtraggio, consentendoci di intercettare eventuali anomalie. La funzione di vigilanza dell’Agenzia ha interessato anche altre attività. La pandemia non ha infatti fermato illegalità, il sommerso o la criminalità organizzata. In tema di accise, solo nella regione Lazio sono state scoperte frodi nei carburanti per 700 milioni di euro e abbiamo erogato sanzioni per centinaia di milioni di euro. In tema di Iva abbia erogato sanzioni per quasi 2 miliardi di euro. Gran parte di queste sanzioni hanno interessato il cosiddetto schema dei caroselli, ovvero società appartenenti a diversi Stati europei che producono beni solamente ‘su carta’ per evadere l’Iva. Abbiamo avuto interventi su armi, beni culturali, contrabbando di tabacchi, per il quale abbiamo comminato sanzioni per 50 milioni di euro. Il tema più grande sotto tutti i punti di vista riguarda i sequestri di stupefacenti. Siamo intervenuti con i sequestri anche su moto, auto, pezzi di ricambio”, ha concluso Minenna. cr/AGIMEG