In Puglia iniziato conto alla rovescia, senza modifiche il prossimo 5 giugno la Legge regionale spazzerà via l’80% delle sale giochi e scommesse

Il futuro del settore dei giochi in Puglia è appeso a un filo. Nella giornata di ieri ennesimo rinvio, al prossimo 5 giugno, della discussione della legge sul gioco, che arriva dopo la proroga di sei mesi, decisa lo scorso mese di dicembre, per l’entrata in vigore della Legge regionale in materia, che prevede l’applicazione del distanziometro alle sale poste a meno di 500 metri dai luoghi definiti sensibili. Una misura che, se applicata, porterebbe alla chiusura della quasi totalità delle attività economiche oggi esistenti e operanti nel settore di giochi e scommesse. Numeri alla mano, se la legge non fosse modificata chiuderebbero circa 700 punti gioco e scomparirebbe l’80% degli esercizi dedicati e di quelli generalisti, con ripercussioni pesanti dal punto di vista occupazionale, con perdita del lavoro per quasi 9mila persone. Lo spiraglio per il settore arriva dalla proposta di legge “Modifiche alla legge per il Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, a firma Domenico Santorsola (Noi a Sinistra per la Puglia), approvato lo scorso 7 marzo dalla Commissione Sanità e che dovrà essere discusso in aula il prossimo 5 giugno, che prevede “l’ubicazione di apparecchi di gioco pubblico a una distanza non inferiore a 250 metri” dai luoghi sensibili “per le sole nuove autorizzazioni” e fissa “il numero massimo di apparecchi installabili” negli esercizi in cui il gioco non è l’attività principale. La proposta prevede anche “l’obbligo, per i gestori dei centri scommesse e per il personale che ci lavora, di frequentare corsi di formazione”. In questo modo, si andrebbe a garantire l’operatività delle sale storiche del territorio, salvaguardando investimenti ed occupazione, mentre il distanziometro avrebbe effetti esclusivamente per le sale di nuova apertura, che sarebbero tenute a rispettare i 250 metri dai luoghi ritenuti sensibili, che vengono ridotti, escludendo chiese, asili, scuole elementari e medie inferiori. Per il settore del gioco, una lotta contro il tempo: il 15 giugno, dieci giorni dopo la riunione del Consiglio, scadrà il termine ultimo e la legge regionale, se non dovesse essere modificata, entrerà in vigore spazzando via in un colpo l’intero comparto. cr/AGIMEG