Guggino (Segr. Gen. IAP): “In Europa si continua a fare pubblicità ma in Italia no e non sarà possibile distinguere il gioco legale dall’illegale. Piuttosto che proibire sarebbero stati meglio messaggi formativi”

“Lo Iap regolamenta i contenuti dei messaggi pubblicitari e già dal 2012 noi abbiamo una norma che regolamentava la pubblicità dei giochi, ottenendo ottimi risultati in termini di trasparenza e chiarezza. Va sottolineato che l’assenza di pubblicità non ci consente di avere uno strumento in grado di sottolineare la differenza tra gioco legale e illegale. In tutta Europa si continuerà a fare pubblicità e l’Italia non è un’isola senza confini. La pubblicità può puoi essere uno strumento per l’educazione, a patto che ci siano dei limiti. Piuttosto che un blocco assoluto sarebbe stato più utile mandare dei messaggi formativi. Le linee guida dell’Agcom del resto riportano alla necessità di fare informazione”. E’ quanto ha dichiarato Vincenzo Guggino, segretario generale dello Iap (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria), in occasione della trasmissione “Centocittà”, in onda su Radio 1. lp/AGIMEG