Giochi, Zanetti (sottosegr. Economia): “Attualmente 15mila punti scommesse operativi e 5mila illegali”

“Attualmente, il totale dei diritti attribuiti sulla rete legale dei giochi, che offrono scommesse sportive e/o ippiche, mediante negozi che effettuano prevalentemente attività di gioco (negozi) ovvero che effettuano prevalentemente altre attività (corner) è di circa 17.000 (di cui 2.196 emersi ai sensi dell’articolo 1, comma 643, della legge n. 190 del 2014). I punti vendita operativi sono circa 15.000. Detta differenza è determinata, in gran parte, dalla presenza di corner che possono offrire esclusivamente gioco ippico, attualmente di scarsa attrattività e redditività ma che potrebbero, in qualsiasi momento, tornare operativi allorquando potessero offrire anche scommesse sportive, come prevede la norma in esame per la nuova gara. Inoltre, sul territorio insistono circa 5.000 punti che offrono scommesse sportive e ippiche privi di concessione e non collegati al totalizzatore nazionale”. Lo afferma il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, rispondendo in commissione Finanze all’interrogazione del deputato Paglia (Sel), con cui chiedeva di conoscere il numero delle slot e delle vlt attualmente installate nel nostro Paese. Zanetti precisa che “è in corso di elaborazione il numero di apparecchi vlt installati in ciascuna delle province italiane, al momento non disponibile”. La legge di Stabilità attualmente all’esame della Camera dei deputati prevede, in vista della predetta scadenza delle concessioni, l’attribuzione, con gara da indire dal 1* maggio 2016, di 10.000 agenzie e 5.000 corner, di cui fino a un massimo di 1.000 tra bar e tabacchi: “si tratta di punti vendita fisici che non rappresentano nuovi punti di scommesse in quanto andranno a sostituire i punti vendita oggi esistenti (che, peraltro, da 17.000 diminuiranno a 15.000). Nei punti di vendita fisici non è consentito il gioco on line”, spiega Zanetti. Per quanto riguarda la spesa per il gioco, “va precisato che l’importo di 84,5 miliardi di euro si riferisce alla raccolta registrata nell’anno 2014. Tuttavia, la spesa è determinata sottraendo dalla raccolta le somme restituite in vincite, che ammontano mediamente all’80 per cento della raccolta stessa. Pertanto, la spesa per il gioco, da contrapporre, eventualmente, alla spesa complessiva delle famiglie, è pari a circa 17 miliardi di euro e non a 85,45 miliardi di euro”. dar/AGIMEG