Giochi, Mirabelli (Sen. PD) ed Ughi (Obiettivo 2016) ad Agimeg: “Ecco come valutare la decisione della Commissione Ue di chiudere le procedure di infrazione”

“La decisione della Commissione Ue di chiudere le procedure di infrazione e archiviare le denunce che riguardano il gioco d’azzardo non avrà alcuna conseguenza per l’Italia. Non ci sono in corso procedimenti che ci riguardano in questo settore eccetto una pre-procedura d’infrazione sulle scommesse on line, che è stata archiviata”. Così senatore Franco Mirabelli (PD) interpellato da Agimeg per comprendere come la scelta comunicata dall’organismo comunitario lo scorso 7 dicembre possa incidere sulla normativa italiana.
In passato, gli orientamenti comunitari hanno inciso in maniera significativa sulla normativa italiana soprattutto nel settore delle scommesse sportive, dove operatori stranieri hanno indotto le autorità a modificare i provvedimenti e gli stessi bandi di gara per conformarsi ai principi dell’Unione europea. Il dubbio, avanzato da alcune rappresentanze di operatori di gambling straniere, è che con questa decisione i singoli Paesi possano legiferare in contrasto alle norme comunitarie senza il rischio che i provvedimenti vengano impugnati a Bruxelles. es/AGIMEG

Giochi, Ughi (Pres. Obiettivo 2016) ad Agimeg: “La decisione della Commissione Ue indica ai Paesi membri la necessità di risolvere internamente i problemi”

“Non credo proprio che possa succedere qualcosa del genere”, replica Maurizio Ughi, presidente di Obiettivo 2016, “perché questa decisione non autorizza ogni Paese membro a fare quello che gli pare. Le regole dell’Unione europea rimangono valide. Semplicemente, la Commissione vuole spingere le autorità nazionali a risolvere i problemi nei propri confini e smetterla di far perdere tempo alle istituzioni comunitarie: e valutazioni che derivano dalle sentenze della Corte di giustizia europea devono essere valutate dai tribunali italiani. Mentre spesso i giudici se ne sono lavati le mani rimettendo tutto alla Cge”.
“Basta pensare quando decideranno di fare la prossima gara per le scommesse (se e quando decideranno di farla!)”, aggiunge Ughi, “dovranno mandare il bando alla Commissione per l’analisi preventiva. E se il testo non sarà compatibile con i principi comunitari, verrà rimandato per le modifiche. Escludo che questo provvedimento possa significare la libertà assoluta di legiferare nei propri confini senza tenere conto dell’Europa”. es/AGIMEG