Giochi, Corazzari (Ass. Veneto): “Il settore è a rischio criminalità. Gioco va limitato per ridurre rischio ludopatia”

“L’azzardo non è un gioco, è un problema sociale con risvolti anche criminali”: esordisce così Cristiano Corazzari, assessore della Regione Veneto al Territorio, Cultura e Sicurezza, intervenuto a Treviso al seminario “Conoscere le mafie, costruire la legalità”. E la questione più affrontata è stata proprio il gioco illecito: “L’industria delle scommesse e del denaro ‘giocato’ – continua l’assessore – è facilmente permeabile a illegalità, riciclaggio e infiltrazioni della criminalità organizzata”. Corazzari ha tenuto il punto sulle soluzioni che il Veneto sta attuando per risolvere le problematiche più urgenti: “La Regione Veneto ha assunto da tempo strumenti di prevenzione e contrasto al diffondersi delle ludopatie, individuando anche precise norme di tipo urbanistico per consentire ai Comuni di regolamentare la presenza dei punti gioco e di assumere iniziative a tutela dei cittadini potenzialmente più esposti, come i minori e gli anziani”. L’avvocato leghista parla anche del compromesso raggiunto tra Stato e Regioni sui giochi: “La recente intesa raggiunta nella Conferenza Stato-Regioni ha riconosciuto, su esplicita richiesta del Veneto, le misure più restrittive di prevenzione e contrasto adottate dagli enti locali, come orari di apertura e distanze minime dai luoghi di aggregazione”. Per l’assessore è soprattutto una questione etica: “La legalità si difende anche così, anteponendo la salute delle persone e il bene delle famiglie, agli interessi delle lobbies dell’azzardo”, conclude Corazzari. pc/AGIMEG