Giochi, Aronica (Adm): “Nel comparto giochi fenomeni di evasione legati a totem, ctd e alterazione schede apparecchi”

“Nel comparto dei giochi non abbiamo fenomeni di evasione paragonabili a quelli degli altri settori economici, esistono solo fenomeni di possibile evasione totale e questo succede per esempio con i totem, che sono computer a volte installati nei pubblici esercizi attraverso i quali in realtà ci si collega con siti esteri illegali”. E’ quanto dichiarato dal vice direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Alessandro Aronica, intervenendo in Commissione Finanze alla Camera nell’ambito dell’audizione del direttore Giuseppe Peleggi, sulle tematiche relative al contrasto dell’evasione fiscale.
“In questi casi c’è quindi una doppia evasione, una doppia violazione perché si gioca con un concessionario non autorizzato e tramite l’intermediazione di qualcuno, cosa vietata per il gioco online. L’altro fenomeno riguarda il circuito parallelo dei cosiddetti ctd, in questo caso si tratta di una rete fisica che in parte è stata legittimata nel suo esercizio parallelo, alla quale tuttavia noi contestiamo il pagamento dell’imposta. Infine – ha proseguito Aronica – abbiamo un fenomeno che da recenti indagini della magistratura sembrerebbe acquistare nuovo rilievo, ossia l’alterazione delle schede degli apparecchi da divertimento. Non appena abbiamo avuto notizia delle ultime indagini abbiamo organizzato un programma di controlli a campione. Lavoriamo in collaborazione costante con la Guardia di Finanza e abbiamo costituito un gruppo tecnico apposito. L’attività di controllo vera e propria nell’anno passato ha superato in termini di numero di controlli l’anno precedente, siamo infatti oltre i 30mila controlli. In tre anni controlliamo tutti i punti vendita di gioco a rotazione. C’è stata una riduzione delle violazioni, in parte a causa della regolarizzazione di parte del circuito parallelo, e in secondo luogo a causa di una forte manifestazione di presidio sul territorio che speriamo abbia avuto un effetto di deterrenza. Per alcuni fenomeni bisogna comunque spostare sempre avanti l’asticella, anche perché le frodi tecnologiche cambiano di continuo”.
L’intervento si è poi spostato sol tema delle tessere identificative.
“Abbiamo adesso emanato – ha detto Aronica – delle direttive tecniche sulle vlt che porteranno a modificare questi apparecchi entro il 2019. In queste direttive è prevista la possibilità di far funzionare le macchine con delle tessere identificative e sono previsti tutta un’altra serie di accorgimenti. Per il momento – ha spiegato Aronica – non la possiamo cambiare noi, ci penserà una norma apposita, l’identificazione obbligatoria del giocatore che ritira sopra i mille euro di ticket, sarà ridotta a cinquecento euro. Il problema prima stava nel fatto che i ticket erano dei titoli al portatore e quindi non si distingueva tra la vincita e quello che era stato messo all’inizio per poter giocare. Ora si va verso il superamento di questa difficoltà, già oggi comunque su richiesta abbiamo i dati che ci consentono di ricostruire la dinamica del gioco. Questa direttiva tecnica va nel senso di avere dei ticket che permettano di ricostruire la storia della giocata. Al contempo queste direttive servono per far funzionare queste macchine in un modo più compatibile con il fatto di mettere degli avvisi quando si gioca troppo, per renderle, insomma, un pochino più controllabili in merito alle possibili conseguenze per i giocatori compulsivi. E’ una direttiva che per molti versi riprende anche alcune indicazioni che erano pervenute dall’Osservatorio sul gioco del Ministero della Salute. In merito ai controlli con la Siae posso confermare che noi continuiamo a collaborare”.
Maggiore tassazione e limitazione dell’offerta. Non ci sono buone notizie all’orizzonte per il settore delle slot.
“Non c’è dubbio che si può anche continuare ad inasprire la tassazione ma certamente il problema è se ci si aspetta anche un maggior gettito da questa inasprita tassazione. Questo è un po’ il punto chiave. Se effettivamente si ritiene che una offerta troppo abbondante porti anche ad incoraggiare la domanda – ha spiegato Aronica rispondendo al deputato Giorgetti (Fi-Pdl) – dobbiamo metterci in un orizzonte di medio periodo in cui il gioco lo dobbiamo immaginare più contenuto. Naturalmente il fatto che l’offerta legale crei la domanda è un’interpretazione, non è detto che si debba essere d’accordo su questo. Noi quello su cui siamo abbastanza attenti e su cui credo si possa rappresentare unitariamente la posizione dello Stato è sul fatto che per noi il guaio peggiore è il gioco illegale. Il tentativo è quello di avere una offerta legale competitiva, che spiazzi il gioco illegale, e se possibile dentro il circuito legale anche alcuni fenomeni degenerativi si potranno forse controllare meglio”.
“Sulla questione dei ctd la cosa migliore è fare la gara. Lo Stato dell’arte è questo, c’è stata una legittimazione, ma c’è la possibilità di mettere tutti di fronte ad una gara che assicura la parità di condizioni a tutti. Per il sistema delle scommesse su rete fisica – ha spiegato Aronica rispondendo al deputato Ginato (Pd) – ci sono due possibilità, o la gara o fare una proroga ma che sia aperta ad altri operatori. Questo è il modo migliore per mettere fine a questi problemi. Ci sarà la possibilità di scegliere se stare dentro il circuito legale o no. In merito alla raccolta l’anno scorso c’è stata una riduzione del payout delle macchine awp, questa riduzione è stata di 4 punti, è stato possibile realizzarla soltanto nella seconda parte dell’anno, perchè serve un certo adeguamento tecnologico. Noi sappiamo, anche se non risulta dai dati annuali, che in realtà il calo del gioco c’è stato. Abbiamo avuto una prima fase in cui il payout era quello precedente e poi una seconda fase in cui il payout è stato effettivamente abbassato e in corrispondenza di questo c’è stato un calo della domanda di diversi punti percentuali che si sta confermando anche nei primi mesi di quest’anno. Questo significa che la domanda non è assolutamente rigida alle variazioni di prezzo. Fino ad ora, inoltre, le normative locali che vanno a ridurre il gioco non sono diventate effettivamente operative, se non in taluni casi, quindi in prospettiva questo sarà un ulteriore elemento di incognita. Si raggiungerà effettivamente un’intesa tra Stato, Regioni ed Enti locali sulla distribuzione dei punti di gioco oppure no? Anche da questo dipenderà molto del futuro della raccolta”.
“I controlli massivi che noi facciamo sul territorio fanno pressione sul settore, le macchine possono essere dislocate anche in ingente numero in una sala, quindi un singolo controllo potrebbe riguardare diversi apparecchi. In ogni caso non tutti i nostri controlli sono di approfondimento tecnologico, quando però ci sono indagini particolari allora prendiamo l’iniziativa e facciamo un controllo a campione per capire se c’è sistematicità o si tratta di frodi episodiche. Il numero dei controlli che facciamo – ha spiegato Aronica rispondendo a Mantero (M5S) – secondo noi è importante dal punto di vista della deterrenza e sul piano della tutela minorile. Li concordiamo con le altre forze di polizia. Il controllo in tempo reale da parte di Sogei c’è sicuramente, ma per le vlt, non per le awp che non hanno controllo da remoto. E’ intenzione del legislatore muovere verso un modello di awp tecnologicamente più avanzato, per arrivare tra 4/5 anni ad avere anche le awp controllabili completamente da remoto”. lp/AGIMEG