D’Attis (FI): “Sul gioco legale c’è tanta demagogia ed ipocrisia. Tutela sociale va affrontata senza false ideologie o pregiudizi”

“Io mi sono occupato di gioco legale sin da quando sono stato eletto in questa legislatura. Sin dal primo giorno ci ho messo la faccia, perché intorno al tema del gioco c’è grande ipocrisia anche all’interno delle aule parlamentari dove ci sono colleghi che dicono ‘no’ in maniera pregiudiziale oppure dicono ‘sì’ a fini elettorali.

Il tema del gioco legale è in mano alla demagogia massima. Demagogia che viene espressa per la prima volta in questa legislatura con il Decreto Dignità, a firma di Di Maio. Il Decreto diceva che il gioco andava regolamentato e andava vietata la pubblicità, però con i proventi derivanti dal gioco si è finanziato parte del Reddito di Cittadinanza.

Questo è l’emblema della ipocrisia che c’è intorno al tema del gioco legale. Secondo me bisognerebbe chiedere ad un Procuratore qualsiasi quali sono i dati della predominanza dell’illegalità sulla mancanza di ordine dello Stato sul tema del gioco e credo che francamente sia irrilevante la segnalazione fatta in precedenza dal Senatore del M5S Giovanni Endrizzi rispetto a coloro che utilizzando licenze regolari hanno fatto dell’illegale.

Questo appartiene alla normale attività di controllo che ci deve essere perché qualsiasi tipo di attività contiene una percentuale di illegalità. Non è l’illegalità che deve essere utilizzata per demonizzare il settore, ma si deve ammettere che quello che è accaduto negli ultimi due anni ha raddoppiato gli introiti del gioco illegale che è gestito interamente dai canali della criminalità. Queste cose le dicono persone come De Raho (Proc. Nazionale Antimafia) che conoscono bene la materia”. E’ quanto afferma il deputato di Forza Italia, Mauro D’Attis, durante il webinar Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale” organizzato da dall’Istituto per la Competitività I-Com.

“Certo che è necessario il riordino, tutti a parole sono favorevoli ma quando arrivano gli emendamenti nelle Commissioni che aprono a questo tema, vari gruppi politici come il Movimento 5 Stelle chiedono che non se ne parli proprio poiché per loro il gioco rappresenta il diavolo.

Secondo me il gioco non è il diavolo. Per me il diavolo è chi, sapendo bene la situazione, ne sta approfittando ovvero l’anti-Stato. Questo li rende complici. Io da legislatore se sono a conoscenza di qualcosa ho il dovere di intervenire, altrimenti si diventa complici e lo si favorisce. A forza di perdere tempo c’è chi ne sta approfittando. Il diritto al gioco è sacrosanto ed è proprio per questo che lo Stato mette in campo le concessioni per il gioco legale.

Inoltre, il tema della tutela sociale è giustissimo, ma va affrontato seriamente e non reprimendo tutto per ragioni ideologiche e pregiudiziali. Ci sono svariati strumenti che si possono utilizzare per affrontare questo tema seriamente. Di convegni ce ne sono stati tanti, ma poi quando si arriva nella sede parlamentare c’è un blocco che impedisce anche la trattazione dell’argomento e di questo io ne posso parlare perché a mia firma ho presentato emendamenti che riguardavano non solo aspetti finanziari, ma anche la tutela sociale e il riordino che può essere fatto inserendo un articolato in un provvedimento già esistente”. ac/AGIMEG