È stato approvato, in via definitiva, dal Senato francese il progetto di legge che permette agli operatori di poker online di sfruttare la liquidità internazionale. L’iter prevede ora il passaggio al Presidente delle Repubblica che lo dovrà promulgare entro le prossime due settimane. Il progetto di legge ha già ricevuto il via libera dalla Commissione Europea lo scorso 6 settembre. Nel particolare, il disegno di legge mira a consentire all’Autorità di regolamentazione dei giochi online di autorizzare un operatore, titolare dell’autorizzazione per i “jeux de cercle” online, a proporre ai giocatori in possesso di un conto valido iscritti sul sito, oggetto dell’autorizzazione, di partecipare ai “jeux de cercle” con i giocatori iscritti sul sito di un operatore residente in uno Stato membro dell’Unione europea o di uno Stato parte dell’accordo sullo Spazio economico europeo. Con questa mossa si punta a rafforzare un mercato in leggera flessione negli ultimi anni. Il poker nei primi sei mesi del 2016 ha registrato un calo. Il cash ha perso terreno, a fronte di un incremento del poker a torneo che nel 2015 è cresciuto del 14% contro il +6% del 2014. Il settore complessivamente si è attestato a 232 milioni di euro, con un payout del 95,8%. Nel rapporto l’Arjel sottolinea come tra il 2011 e il 2015 le puntate su smartphone e tablet siano schizzate dal 12% al 53%. Particolarmente alta la percentuale delle giocate sul poker, pari al 46% contro il 36% delle scommesse ippiche.
Le scommesse sportive sono cresciute del 30% a 1,44 miliardi di euro, cifra che ha beneficiato dell’incremento del payout (1,4%) che ha portato i giocatori a reinvestire parte di quanto vinto. Il primo semestre del 2016 conferma questo andamento e anzi registra un’accelerazione con 1,1 miliardi già giocati tra gennaio e giugno, contro i 689 milioni dell’analogo periodo 2015, con un incremento del 60%. In crescita il numero di conti gioco (più 4%) e di coloro che movimentano il conto almeno una volta alla settimana (in crescita del 28%). Salgono anche i ricavi degli operatori autorizzati, che hanno raggiunto quota 270 milioni, in crescita del 19%. Nel 2014 il calcio aveva catalizzato il 73% delle giocate, complice i Mondiali in Brasile, percentuale scesa al 58% lo scorso anno, a fronte di un incremento delle giocate sul tennis (20% contro il 16% dell’anno precedente).
Le scommesse ippiche, evidenzia il rapporto Arjel, per il terzo anno perdono quota con una raccolta scesa del 2% a 1 miliardo di euro nel 2015 e nell’anno in corso le cose non migliorano: nel primo semestre le puntate si sono attestate a 466 milioni contro i 513 milioni dell’anno precedente. In calo anche il numero di giocatori e conti gioco, in un settore come quello delle scommesse ippiche che accusa maggiormente l’invecchiamento dei giocatori, con una percentuale minima nelle fascia 18-25. lp/AGIMEG