Quella attuale “E’ una crisi asimmetrica che non colpisce allo stesso modo tutti i settori e, all’interno dei vari settori, non incide nella stessa misura sulle imprese in base alle dimensioni”. Lo ha detto Giovanni Sabatini, Direttore Generale di ABI, intervenendo nel ciclo di audizioni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza organizzate dalle Commissioni Bilancio e Affari Comunitari del Senato. Per quanto riguarda i finanziamenti previsti dagli interventi normativi, “è estremamente difficile fare una stima sulle possibilità di default, stiamo chiedendo alle autorità regolatorie di abbandonare gli approcci automatici, come ad esempio le nuove definizioni di default o le calendar provision. Questi meccanismi possono infatti accelerare le situazioni di crisi delle imprese, e vanno allentati o sospesi. Le banche invece devono analizzare caso per caso per valutare la capacità dell’impresa di superare la fase di crisi. Secondo noi è importante evitare quanto più possibile che si determino crediti deteriorati, mantenere tutte le misure di supporto fino a quando dura la crisi, e poi rimuoverle gradualmente. Perché la ripresa della crisi avrà una durata lunga, forse occorre consentire alle imprese che hanno la possibilità di riprendersi di spalmare su un periodo di 10-15 anni il periodo lungo il quale procedere al rimborso”. Sabatini ha anche detto che “Bisogna anche adottare degli strumenti che favoriscano le fusioni e le aggregazioni delle imprese”. E sui finanziamenti garantiti con risorse pubbliche, “il default su una linea di credito si ripercuote su tutte le altre linee di credito che un’impresa ha aperto. E’ anche per questo che servono strumenti che – prima che si verifichino situazioni di difficoltà – aiutino le imprese a ristrutturare la loro situazione finanziaria. Occorre intervenire prima che si passino le soglie che pongono un’impresa in default”. lp/AGIMEG