Picchi (vicedir. Confcommercio Toscana): “Il proibizionismo non è la ricetta giusta per contrastare il gioco patologico”

“La Regione Toscana si è data una legge, già dal 2013 aggiornata al 2018, dove ha recepito alcune misure che provenivano dalla Conferenza Unificata del 2017. Le Regioni, pur in assenza di una Legge quadro, si sono avvalse del diritto di legiferare in merito a questo settore. Il distanziometro rende davvero complicato trovare uno spazio sul territorio in cui aprire un’attività di questo settore, che però ricordo che è un comparto lecito e che lavorano per conto dello Stato”. E’ quanto ha detto il vicedirettore della Confcommercio Toscana, Gianni Picchi, durante il Webinar “La tutela dei consumatori nei giochi pubblici. Gli esercenti tra regolazione e responsabilità” organizzato da Fipe-Confcommercio.

“È ormai risaputo che il gioco illegale, oltre a sottrarre risorse allo Stato, espone i soggetti a rischi maggiori. Dunque, la ludopatia è il terreno fertile per l’illegalità per raggiungere ancora più entrate. Inoltre, a differenza dei punti legali, non ci sono delle limitazioni a livello orario e spaziali. Molti studi hanno evidenziato che la ludopatia non si batte con il proibizionismo. Tutto ciò deve portare ad una soluzione che riesca a tutelare le imprese del settore e i soggetti vulnerabili. Dunque, abbiamo avviato un dialogo con l’amministrazione regionale che ha portato l’8 agosto ad un accordo con la Regione che ha permesso di individuare alcune strategie ed azioni che potranno tutelare le persone a rischio e rendere giustizia ad una categoria che lavora nell’onestà e nella legalità. Questo accordo prevede tre direttrici: consapevolezza, monitoraggio e legalità”. ac/AGIMEG