Schiavolin (ad Snaitech) ad Agimeg: “I dati dell’ultimo esercizio confermano che la svolta è arrivata e nei prossimi mesi si consoliderà il trend positivo”

EBITDA a 135,9 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto al 2016 e un Utile Netto pari a 27,0 milioni di euro. Questi i numeri dei risultati preliminari dell’esercizio 2017 di Snaitech. Sono numeri che danno l’idea del lavoro svolto da Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech. Grazie al mandato pieno avuto dalla proprietà ed al sostegno di un management di alto livello, Schiavolin è riuscito in due anni e mezzo a riportare entusiasmo che si è trasformato per Snaitech in risultati importanti. Il dettaglio di questa svolta ed una panoramica sullo stato dell’arte ed il futuro del settore del gioco, sono alcuni degli argomenti toccati da Schiavolin nell’intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici.

Sono risultati importanti quelli preliminari sull’esercizio 2017.

Sono risultati frutto di una profonda ristrutturazione, che ha permesso in due anni di dare una svolta all’azienda. Tra l’altro combinare due realtà come quelle di Cogetech e Snai non è stato facile, ma i dati attuali confermano che la svolta è arrivata come c’è stato anche riconosciuto dai mercati finanziari e dalla crescita del nostro titolo. Ma non intendiamo fermarci qui e siamo convinti che anche i prossimi esercizi confermeranno la bontà del lavoro svolto.

Il 30 aprile si concluderà il percorso di “taglio” di un terzo degli apparecchi. Pensa sia un taglio inutile o necessario?

Dal 2004 in poi la rete degli apparecchi si è notevolmente allargata e visto il momento storico era necessaria un’attività di razionalizzazione dell’offerta. C’è comunque da evidenziare come questo tipo di attività sia stata forse un po’ troppo severa, elemento che ha portato anche a delle posizioni divergenti all’interno del settore. Rimango comunque dell’idea che una razionalizzazione dell’offerta fosse necessaria.

Come stanno impattando su Snai i regolamenti di Piemonte ed Emilia Romagna?

Certamente l’impatto del regolamento molto restrittivo del Piemonte si è sentito, soprattutto per una società come la nostra un po’ sbilanciata al nord. Ma quello che mi preoccupa non è solo questo tipo di situazione, ma il vento contrario al gioco che sta spirando in molte regioni. L’effetto espulsivo si sta moltiplicando e questo è un grosso rischio per l’intero settore. La mancanza di coordinamento politico a livello nazionale potrebbe minare nelle fondamenta un segmento di gioco legale costruito con tanti sacrifici.

Si fanno regole che “stringono” i concessionari legali ed aprono spazi a quelli illegali. Questo tipo di deriva non è pericoloso?

E’ molto pericolosa, anche perché stiamo assistendo ad una recrudescenza di negozi con offerta illegale di gioco. Il vero problema è che questa sacca di illegalità è favorita dalle restrizioni messe in atto dagli enti locali. E’ un fenomeno per questo ancora più preoccupante che nuoce sia a noi sia allo Stato.

Potrà mai il mondo politico avere un approccio più sano, responsabile ed informato con il settore del gioco?

La soluzione a questa situazione non può che passare attraverso una maggiore comprensione, da parte del mondo politico, del settore, dei soggetti che lo popolano, degli investimenti, della forza lavoro messe in campo per soddisfare una domanda legale. Troppe volte gli interventi politici sul settore sono stati frutto di improvvisazione e con scarsa, per non dire assente, conoscenza del mercato. Noi stiamo facendo un passo indietro sull’offerta ma al contempo mi aspetto che la politica faccia un passo avanti verso la comprensione delle dinamiche che regolano il settore.

Nel 2018 ci saranno novità dal mondo Snai?

Le novità fanno parte da sempre della nostra voglia di crescere ed offrire prodotti sempre all’avanguardia. Ma in particolare quest’anno presenteremo importanti novità nel settore dell’online.

Senza Italia si aspetta un Mondiale meno ricco per le società di scommesse?

Probabilmente la mancata qualificazione degli azzurri ai Mondiali di Russia impatterà sul movimento, ma sarà anche l’occasione per provare una maggiore creatività dell’offerta.