Giochi, Toti (Pres. Regione Liguria): “Trovare soluzioni senza colpire commercio che costerebbe 3mila nuovi disoccupati. Servono incentivi fiscali per chi esce dal business del gioco”

“Abbiamo motivato le ragioni di questo emendamento, che serve a costruire una proroga di qualche mese per costruire un provvedimento e una legge che non sia ispirata la più bieco furore ideologico contro il mondo del commercio e che aiuti al contempo un grave problema come quello della ludopatia, che non siamo certo noi a sottovalutare”. Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, motiva così le ragioni dell’emendamento con il quale si intende prorogare la scadenza prevista della Legge Regionale sul gioco d’azzardo. “Evidentemente – attacca Toti – è il Governo di questo Paese, del PD, che non è riuscito ancora a fare un provvedimento sensato e serio visto che se lo sono fatti respingere da una Conferenza delle Regioni dove hanno la maggioranza dei governatori. Quello che stiamo cercando di fare è attivare un tavolo e una serie di proposte serie che coinvolgano le categorie, che ci aiuti a uscire da questo problema senza martoriare e costruire un nuovo elemento di disoccupazione in questa regione, che costerebbe almeno 3 mila nuovi disoccupati, facendo chiudere una serie di servizi commerciali che già sono stati colpiti soprattutto nella città di Genova da una Giunta che ha costretto a limitare gli orari e a chiudere gli esercizi prima. Sono temi seri e sensibili – ha proseguito Toti – su cui la speculazione politica non è ammessa: bisogna sedersi intorno a un tavolo per costruire un percorso che tuteli l’occupazione, il commercio e al contempo ci aiuti a risolvere un problema che, se questa legge entrasse in vigore, lungi dall’essere risolto in assenza di un quadro normativo nazionale, produrrebbe semplicemente nuova disoccupazione e nuova povertà”. Il presidente della Regione Liguria auspica che possano sedersi attorno a un tavolo “le associazioni del commercio, le associazioni che si occupano di questo problema (la ludopatia ndr), i medici e gli specialisti, per cercare di creare quel percorso che la sinistra in dieci anni non è riuscita a costruire, ovvero incentivi fiscali che devono arrivare ai Comuni per aiutare i commercianti che escono da questo modello di business. Se il Governo nazionale ci aiutasse con un provvedimento quadro serio su questo argomento ci sarebbe facilitato il compito”, ha concluso. cr/AGIMEG