Penali slot, Sogei fa opposizione alle sentenze di assoluzione del Consiglio di Stato. Domani l’udienza

Consiglio di Stato, si discutono domani otto dei ricorsi per opposizione intentati da Sogei contro le sentenze con cui i giudici di Palazzo Spada hanno annullato le “mini-penali” per i ritardi nell’avvio della rete delle newslot. Il Parlamento, con la risoluzione Nannicini del luglio 2007, ha impegnato il governo a rivedere gli accordi di concessione degli apparecchi da intrattenimento per riformulare le clausole penali (con la versione originaria la Procura Regionale del Lazio aveva conteggiato una penale di 90 miliardi). Monopoli e concessionarie hanno firmato gli atti integrativi nella primavera 2008, e l’Amministrazione ha quindi conteggiato le nuove penali, per le prime tre voci – i ritardi sugli step previsti per l’istallazione degli apparecchi – le concessionarie sono state chiamate a pagare 25-30 milioni di euro. Le compagnie hanno quindi impugnato le note dei Monopoli,ottenendo ragione di fronte al Consiglio di Stato. La prima sentenza (sul ricorso Bplus) è stata emessa nel dicembre 2010, le ultime sono arrivate nel 2012. Per i giudici di Palazzo Spada, i ritardi nell’allestimento della rete non potevano essere addebitati alle concessionarie, ma sono dipesi “da una pluralità di fattori” si spiega in una delle ultime pronunce, quella sul ricorso Gamenet, “non riconducibili unicamente agli inadempimenti contrattuali imputati ai concessionari, ma dovuti a soggetti ad essi non collegabili”. E in particolare, il Collegio sottolineava che, durante la fase d’avvio “si presentarono una serie di problemi imprevisti e imprevedibili, di ordine sia tecnico che amministrativo, tali da coinvolgere in modo indifferenziato tutte le società concessionarie e da determinare un ritardo generalizzato nell’inizio del servizio pubblico rispetto alle previsioni”. Tra gli imprevisti, nella sentenza venivano citati gli apparecchi “inizialmente omologati dall’Amministrazione” che poi “si rivelarono in pratica inidonei a stabilire una valida interconnessione in rete”; e i “ritardi nella stipula dei contratti destinati a legare i precedenti gestori degli apparecchi con i nuovi concessionari”. Ma soprattutto, il Consiglio di Stati sottolineava che l’istallazione delle slot “presupponeva la realizzazione di una rete telematica senza precedenti al mondo, destinata a unificare in un unico sistema di controllo centinaia di migliaia di apparecchi da gioco, e che pertanto le parti erano consapevoli della inevitabile necessità di una fase di sperimentazione in coincidenza con l’avvio dell’attività”. Un passaggio che, sebbene non chiami direttamente in causa Sogei – il partner tecnologico dei Monopoli non viene mai citato nelle sentenze – può far sorgere il dubbio che i ritardi siano dipesi da carenze del progetto iniziale. Con i ricorsi di domani, Sogei punta proprio a sciogliere questo nodo. All’udienza di domani non prenderanno parte Snai e Hbg, i ricorsi intentati contro le loro sentenze verranno discussi successivamente. gr/AGIMEG