Peleggi (dir. Adm) “Dai tabacchi oltre 210 milioni di euro in più per l’Erario”

 

Il nuovo fisco sui tabacchi assicurerà alle casse pubbliche 84 milioni in più all’anno rispettivamente da sigarette (48 milioni) e altri prodotti affini (36 milioni), e altri 132 milioni dalle cosiddette sigarette elettroniche. A fornire le cifre del gettito atteso dal settore è stato ieri Giuseppe Peleggi, direttore dell’Agenzia delle dogane e monopoli, audito in commissione Finanze al Senato dove ha illustrato i numeri degli interventi stabiliti l’estate scorsa dall’Agenzia e quelli previsti dallo schema di decreto delegato. Una manovra che assicurerà un maggior gettito complessivo pari a 163 milioni di euro all’anno sottraendo alle entrate da tabacco e sigarette quelle relative ai fiammiferi (- 3 milioni) e i 50 milioni in meno derivanti dalla revisione di alcuni prelievi disposti dal decreto legge 91 del 2013 a decorrere dal 2015.

“Finalmente abbiamo terminato le audizioni su un materia così complessa come quella dei tabacchi – ha dichiarato il presidente della commissione Mauro Marino – Le informazioni ricevute sono molto utili e ci fanno capire che c’è spazio di intervento per il Parlamento per la chiusura definitiva del decreto”.

Tornando all’audizione, Peleggi ha spiegato che il decreto 91 del 2013 prevede che “Con determinazione direttoriale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, da adottarsi entro il 15 luglio 2014, è incrementato, a decorrere dal 1° agosto 2014, il prelievo fiscale sui prodotti da fumo in misura tale da assicurare maggiori entrate pari a 23.000.000 di euro per l’anno 2014 e a 50.000.000 di euro a decorrere dall’anno 2015”.

Il direttore ha spiegato che l’Agenzia ha attuato tale disposizione con “ le seguenti misure:

a) un’accisa minima sul tabacco a taglio fino per arrotolare le sigarette (cd. “trinciati” per sigarette), che incrementa il prelievo fiscale da 105,30 €/Kg a 108 €/Kg, per un importo complessivo, relativo al periodo agosto – dicembre 2014, pari a circa € 4.000.000 ml.;

b) un’accisa minima sulle sigarette di 126,80 €/Kg.

Per effetto delle decisioni della giurisprudenza amministrativa (v. più avanti), l’accisa minima sulle sigarette, che la legge stabiliva ad una misura di € 144,65/Kg per tutti i prezzi inferiori a € 215,00/Kg (Classe di prezzo più richiesta – cd. “MPPC” – pari a € 4,30 al pacchetto), era applicata, di fatto, per un importo pari a € 125,78/Kg;

c) aumento dell’aliquota di base dello 0,1% (dal 58,5% al 58,6%).

La determinazione direttoriale, imponendo un’accisa minima pari a € 126,80/Kg (per tutti i prezzi inferiori a € 4,30 al pacchetto) e prevedendo un aumento dell’aliquota di base (che colpisce i prezzi superiori a € 4,30/pacchetto), comporta un maggior gettito complessivo, relativo al periodo agosto – dicembre 2014, pari a circa € 20.000.000.”

“A livello teorico – si legge nel testo dell’audizione- i principali prezzi dei pacchetti di sigarette, per consentire ai produttori di conservare il margine di utile antecedente alla determinazione direttoriale, dovrebbero subire i seguenti aumenti:

Prezzo vecchio

Prezzo nuovo

3,80

4,02

3,90

4,10

4,00

4,18

4,10

4,26

4,30

4,40

4,40

4,53

4,50

4,63

4,60

4,72

4,80

4,91

4,90

5,00

5,00

5,10

Sulle disposizioni dell’Agenzia interviene lo schema di decreto delegato, che “contiene un aumento dell’accisa minima sui trinciati per sigarette – spiega Peleggi – portandola a 115 €/Kg (con la determinazione direttoriale, l’aliquota è stata fissata a 108 €/Kg e fissa l’accisa per i prodotti del tabacco senza combustione in misura pari al 60% dell’accisa gravante sull’equivalente quantitativo di sigarette, calcolata con riferimento al prezzo medio ponderato di un chilogrammo convenzionale rilevato per l’anno 2013”. bdg/AGIMEG